Al via il Campus Bocconi firmato SANAA

Iniziati a Milano i lavori di realizzazione del nuovo campus Bocconi. Su un’area di 36mila metri quadrati, una volta occupati dagli stabilimenti della Centrale del Latte di Milano, sorgeranno una torre di dieci piani, quattro edifici, un centro sportivo, una residenza di 300 posti letto e verranno realizzati 17mila e 500 metri quadrati di verde e quattromila metri quadrati di parcheggi sotterranei. Il tutto per un investimento complessivo di 150 milioni di euro.

L’opera, secondo i programmi, verrà ultimata entro il 2019 e porta la firma dello studio giapponese Sanaa di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, che ha vinto il concorso internazionale a inviti, relativo al concept design, bandito dallo stesso ateneo nel 2012 e che ha messo in competizione dieci studi internazionali.

 

Il futuro campus della Bocconi (visto da ovest). Il complesso universitario è costituito da una torre di dieci piani, quattro edifici per la didattica, un centro sportivo e 300 posti letto (fonte, Bocconi)

Il progetto di Sanaa prevede la creazione di alcuni corpi edilizi tra loro separati: tra le vie Castelbarco e Sarfatti sono state infatti collocate le funzioni relative ai programmi universitari master ed executive. A sud, il recreation center funge da zona filtro tra il campus e viale Toscana. A est, sul lato più tranquillo del sito, sorge la torre delle residenze studentesche, accessibile da via Castiglioni. All´interno di questi poli si sviluppa, snodandosi sull´intera area, il grande parco pubblico aperto agli studenti e ai residenti della zona. L´entrata al nuovo Sda Bocconi si apre sul lato nord del sito, rendendo agevole l´accesso dal campus esistente.

L´edificio d´ingresso contiene una lobby trasparente a doppia altezza, con aree comuni al livello superiore e un ampio auditorio a quello inferiore. Dall´entrata, attraverso l´edificio adibito ai corsi dei programmi executive, è possibile accedere al sistema delle corti interne di tutto il complesso, in cui la caffetteria si colloca al piano terreno dell´edificio dell´amministrazione, mentre lo store si trova allo stesso piano nell´edificio dei programmi master. I diversi nuclei sono tra di loro collegati in modo da creare agevoli passaggi tra gli edifici: questo crea un perimetro continuo che sigilla la scuola dall´esterno, rendendola sicura e facile da gestire.

Una volta all´interno del complesso, è possibile percepire l´intero complesso architettonico: gli edifici che si ergono su portici permeabili, la sequenza di colonne, stanze trasparenti e gli alberi. Ogni nucleo è impostato su un corpo di fabbrica ridotto, garantendo l´esposizione alla luce all’interno e offrendo ampie aperture sulle corti del parco, ottimizzando la ventilazione naturale e riducendo in modo significativo l´impiego dell´illuminazione e dell´aerazione artificiale. Pensiline mobili di grigliato metallico abbinate a elementi frangisole limitano l´accumulo di calore solare, permettendo alla luce naturale di filtrare. La dimensione a tutta altezza delle facciate in vetro servirà a migliorare le stratificazioni dell´aria e l´illuminazione naturale, riducendo ulteriormente il consumo energetico. Le pareti esterne sono per metà opache e per metà trasparenti e garantiscono un buon isolamento, riducendo i costi energetici. Pannelli solari saranno installati sul tetto del recreation center. L´edificio dei programmi master ed executive include aule convenzionali, aule auditorio e box.

La pianta dell´edificio curvo segue la forma naturale delle aule. Le aule auditorio sono provviste di sedie e banchi mobili per permettere agli insegnanti di muoversi tra gli studenti.

Il progetto segue l’impronta parcellizzata dei cortili milanesi; anche il parco è caratterizzato da ampi cortili, delineati da una serie di portici con pensiline basse. Le pensiline, come gli edifici, si toccano tra di loro, permettendo la chiusura notturna dell´intero campus.

Ogni anno in Bocconi arrivano a studiare quattromila giovani studenti, con una presenza di stranieri che raggiunge oggi il 15 per cento del totale, mentre cresce anche la presenza di docenti provenienti dall’estero: oggi sono una cinquantina. Dopo la London School of Economics, l’ateneo milanese è la seconda università europea per capacità di ottenere finanziamenti europei.

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