Antonio Bassanini costruttore del Novecento, una mostra all’Adi Design Museum

Imprenditore e costruttore, con il suo lavoro Antonio Bassanini (1899-1997) ha sottolineato l’indissolubile legame tra architettura, ingegneria, design e imprenditoria edile: una mostra al Design Museum dell’Adi a Milano – dal 5 dicembre al 15 gennaio 2023 – evidenzia la funzione fondamentale del costruttore che, nel caso di Bassanini, ha avuto un ruolo centrale nella costruzione di Milano e di vari luoghi in Italia tra le due guerre e nella ricostruzione postbellica fino agli anni Settanta.

Grazie alle sue collaborazioni con numerosi architetti (tra cui Portaluppi, Libera, Gio Ponti, Muzio e successivamente Mattioni, Caccia Dominioni, Magistretti, Figini e Pollini, Asnago e Vender), il lavoro di Bassanini è stato un fondamentale trait d’union tra progettazione architettonica e costruzione edile, operando con un’impresa che al suo apice arrivò a gestire fino a venti grandi cantieri contemporaneamente e 3.000 operai.

Due edifici milanesi costruiti dall’impresa Bassanini: a sinistra palazzo all’incrocio tra Via Novati e Via Orazio, su progetto dell’archotetto Adolfo Zacchi e dell’Ingegnere Giorgio Gorrini, a destra palazzo a 12 piani in Via De Amicis 28-30, su progetto dell’Architetto Luigi Mattioni. Courtesy Eredi Bassanini, foto Giovanni Rho.

A cura di Chiara Bassanini, Giovanna Franco Repellini e Andrea Strambio de Castillia, la mostra si articola in nove aree tematiche, a partire da quella biografica, dall’infanzia all’arrivo a Milano come studente, dagli esordi della sua vita professionale fino al ritiro dall’attività. Nella parte dedicata al regesto di tutti gli edifici realizzati, due mappe interattivepermettono di conoscere i luoghi in cui l’impresa Bassanini ha realizzato interventi e opere nella città di Milano e nell’intera penisola. I numerosi edifici realizzati sono raggruppati per tipologie: pubblici, industriali e agricoli, urbani (residenze e uffici) e religiosi.

Nel percorso vengono inoltre affrontati alcuni temi fondamentali della tecnica della costruzione, come la riqualificazione e il riuso di alcune strutture, l’evoluzione del cantiere nel Novecento e il rapporto con gli architetti e gli ingegneri (in particolare con l’ingegnere Arturo Danusso e con gli architetti Luigi Mattioni e Piero Portaluppi).

Ogni sezione è completata da fotografie storiche e recenti, approfondimenti testuali, documenti e video dell’epoca e contemporanei, progetti, schizzi e modelli realizzati dall’Ufficio Tecnico Bassanini o dagli architetti e ingegneri con cui collaborava, in mostra grazie ai prestiti di alcune istituzioni culturali, tra cui il Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto, l’Archivio Storico Diocesano di Milano e la Fondazione Vico Magistretti di Milano.

Cavalcavia sullo scalo Lambrate, a Segrate, realizzato tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta per le Ferrovie dello Stato. Il ponte, tutt’ora in funzione, è lungo circa 300 metri e composto da nove campate di 30/36 metri l’una. Courtesy Eredi Bassanini.

Dopo aver maturato esperienza di cantiere sotto la guida di Arturo Danusso – padre dell’ingegneria strutturale italiana dello scorso secolo e in particolare dell’utilizzo del calcestruzzo – suo maestro e amico per la vita, Antonio Bassanini agli inizi degli anni Venti fonda la sua impresa, che in pochi anni diviene una tra le più efficienti e affidabili del Paese.

Attraverso l’utilizzo di materiali innovativi, macchinari d’avanguardia, lo studio di nuove tecniche costruttive e un’ottima organizzazione imprenditoriale, Antonio Bassanini ha realizzato abitazioni, industrie, uffici, chiese, ospedali e infrastrutture che hanno cambiato il volto di Milano e della penisola. Tra i lavori per l’industria nel capoluogo lombardo si ricordano gli stabilimenti della Pirelli, della Cge-Ansaldo, dell’Innocenti, della Bianchi e della Carlo Erba. L’attività nel settore residenziale lo vede interprete delle evoluzioni nella tecnica e nell’estetica che cambiano il volto alla città: dal bugnato di via Lanzone al curtain wall di corso Europa, dal consolidamento del campanile di Sant’Ambrogio alla costruzione delle nuove chiese volute dal cardinal Montini.

Palazzo in viale Coni Zugna 29, denominato “Domus Adele” dal nome della madre del costruttore, fu commissionato direttamente da Bassanini a Gio Ponti, per una comune ricerca di formule innovative di condominio. Courtesy Eredi Bassanini.

La storia di Bassanini arricchisce la conoscenza di quel mosaico di imprese familiari protagoniste del “miracolo economico” del dopoguerra, cui si deve il merito di aver trasformato l’Italia in un grande Paese industriale.

Fondatore del Collegio dei costruttori edili di Milano, oggi Assimpredil Ance, e ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), membro dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) e attivo sostenitore della Democrazia Cristiana, Bassanini fu sempre animato da una profonda passione civile e politica, indirizzata al benessere e alla crescita del Paese.

Antonio Bassanini alla sua scrivania (circa 1952), sul retro appeso al muro il ritratto di suo padre Luigi che perse a 4 anni. Courtesy Eredi Bassanini.

La mostra è organizzata con il patrocinio di: Comune di Milano; Politecnico di Milano; Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Milano; ANCE, Associazione nazionale costruttori edili di Milano, Lodi, Monza e Brianza; UCID, Unione cristiana imprenditori dirigenti.

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