Sono già 232 gli studi di architrettura italiani che hanno sottoscritto gli undici punti del Manifesto lanciato solo 20 giorni fa dall’Italian Architects Declare Climate and Biodiversity Emergency aggiungendosi così alle migliaia di firmatari che stanno aderendo al movimento in tutto il mondo.
«Crediamo fortemente in questo manifesto e nella reale possibilità che l’architettura possa intervenire in maniera concreta nella lotta ai cambiamenti climatici – commenta Andrea Schiattarella– Quando ci siamo fatti promotori dell’iniziativa eravamo convinti che il mondo italiano dell’architettura avrebbe risposto in maniera importante, come effettivamente si è verificato.
Siamo certi che altri nostri colleghi aderiranno nei prossimi giorni. Il nostro studio ha fatto della sostenibilità una mission, anche nell’ideazione e realizzazione di molti nostri progetti.
Dal 2018 abbiamo anche calcolato la carbon footprint delle nostre attività dirette e siamo certificati ISO 14001:2015».
Sulla base di quanto emerso dal calcolo della carbon footprint Schiattarella Associati ha stabilito una serie di obiettivi di decarbonizzazione per il 2019, in parte già raggiunti, al fine di ridurre le emissioni clima-alteranti:
- la fornitura di elettricità dello studio Schiattarella Associati proviene al 100% da fonti rinnovabili;
- i collaboratori sono stati sensibilizzati sui temi legati alla mobilità;
- sono stati utilizzati mezzi più sostenibili per gli spostamenti del personale, ove possibile: l’80% delle emissioni prodotte da Schiattarella Associati, infatti, è imputabile ai viaggi aerei da e per i Paesi Arabi, dove lo studio romano conta numerosi e importanti progetti. Lo studio ha compensato tutte le emissioni del 2018 attraverso l’acquisto di carbon credits.
Ricordiamo che gli altri studi fondatori dall’Italian Architects Declare Climate and Biodiversity Emergency sono Abdr, aMDL Circle (Michele De Lucchi), Archilinea, Fuksas, Labics, Park Associati e Piuarch.
Per sottoscrivere il manifesto: it.architectsdeclare.com