Architettura e globalizzazione, design cinese e forme occidentali nel teatro di Zhengzhou

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Completato a Zhengzhou, capitale della provincia di Henan, il Zhengzhou Grand Theater è stato progettato dallo studio cinese di proprietà statale The Architectural Design and Research Institute of Hit guidato da Mei Hongyuan.

 

Vista area del complesso situato al centro dell’area dei servizi culturali di Zhengzhou, ph. ©TimeRaw studio.

 

La struttura può accogliere quasi 4.000 spettatori in diverse sale dedicate alle arti performative. Nel dettaglio, il nuovo Grand Theater ospita un teatro (1.687 posti), una sala concerti (884 posti), un’arena multifunzionale (421 posti), una sala per le prove (461 posti) e altri spazi accessori.

Trattate come forme distinte all’interno dell’edificio, tutte le sale sono unite da foyer e da spazi di circolazione progettati pensando alla fluidità del vicino fiume Giallo.

 

Combinando vele di diversa curvatura con texture oblique, le unità di facciata sono state ottimizzate in superfici irregolari, ph. ©Wei Shuxiang.

 

Come raccontano gli architetti, il progetto si ispira all’immagine di “una nave che naviga sul fiume Giallo”. L’idea della nave caratterizza le scelte formali che sono anche debitrici delle complessità funzionali affrontate e risolte, come l’offerta di quattro sale principali indipendenti con conseguente disposizione delle sale, della circolazione e della logistica.

Elevati gli standard adottati per evitare interferenze acustiche, data la concomitanza di diverse sale nel medesimo edificio, con la possibilità di performance differenti eseguite in simultanea.

 

Le facciate sono tagliate da ampie aree vetrate a tutta altezza, con strisce diagonali di illuminazione, ph. ©Wei Shuxiang.

 

Altre sfide importanti sono state affrontate a livello strutturale, realizzando un’unica campata lunga più di 200 metri, e la gestione della protezione antincendio con ampi percorsi di evacuazione e numerose uscite di emergenza.

 

L’esterno, rivestito in metallo, si ispira alle vele e agli scafi delle navi, ph. ©TimeRaw studio.

 

Le forme esterne si intersecano l’una con l’altra, e i punti in cui si incontrano diventano grandi ingressi protetti nei foyer, ai quali si accede tramite gradini di cemento.
La facciata, progettata con design parametrico, presenta un rivestimento a pannelli che segue con precisione la curvatura dell’involucro. Per le porzioni vetrate dell’involucro sono stati usati tubi di alluminio autoportanti a forma di U realizzati e messi in opera con tecniche manuali di trafilatura e rivestimento.

 

Il progetto ha risposto ai requisiti acustici delle quattro sale principali, per garantire effetti sonori di qualità ed evitare interferenze acustiche reciproche, ph. ©TimeRaw studio.

 

La copertura adotta una combinazione di rete in acciaio, pannello composito leggero con struttura in acciaio e membrana impermeabilizzante in Tpo (poliolefine termoplastiche), che ha consentito di ridurre i costi di costruzione e di migliorare la sicurezza del sistema di impermeabilizzazione e le prestazioni di resistenza al vento e di isolamento acustico rispetto alle tradizionali coperture in acciaio con aggraffatura verticale.

 

Schizzo di progetto, ©Adri of Hit.

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