ARCIPELAGO ITALIA PER IL FUTURO DEL PAESE

L’architettura come strumento di rilancio del territorio. È questo il programma del Padiglione Italia alla 16. Biennale di Architettura di Venezia presentato ieri al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini dal curatore Mario Cucinella e da Alessia Gallione, commissario di Padiglione Italia.

Un programma di ricerca e azione che prende le mosse da un’esplorazione dell’interno dell’Italia, un tessuto continuo di entità distinte di varie dimensioni e densità che occupa il 60% del territorio e dove vivono 12 milioni di persone.

Render Tesa 2, Sala dell’Arcipelago – Staff Mario Cucinella

 

L’itinerario che occuperà la prima parte del Padiglione delle Tese si compone di un centinaio di tappe suggerite da piccole architetture di qualità realizzate negli ultimi anni e frutto della call promossa nei mesi scorsi dal curatore.

«Abbiamo attraversato la penisola nella sua parte più intima (foreste, borghi e piccole città) e percorso pianure e boschi – ha detto Cucinella – abbiamo oltrepassato le porte di tante città, alla scoperta di nuovi luoghi e architetture».

Un percorso che attraversa l’Italia della qualità della vita, il Paese autentico, ma che rischia di consumare il suo patrimonio culturale ed economico per i terremoti dai quali non si risolleva, per lo stillicidio dell’emigrazione dei suoi giovani, per la mancanza di connessioni moderne che ne favoriscano un rilancio. Il futuro è la conseguenza di quello che si è fatto nel passato e che si può nel presente. Arcipelago Italia fa tesoro dei dati raccolti dal Cresme e delinea alcune tendenze a cui va incontro l’arcipelago dei piccoli centri italiani se non si mettono in atto iniziative mirate: spopolamento, impoverimento e invecchiamento.

Gibellina, il teatro di Consagra, foto Urban Reports, Davide Curatola Soprana

 

Come può, allora, l’architettura essere strumento di rilancio dei territori? Per questo nei mesi scorsi Cucinella ha scelto sei studi di architettura che, insieme a un gruppo di tutor ed esperti, un team di fotografi e le università locali, in modo da costruire un forte legame tra i saperi «sta lavorando su 5 progetti di edifici ibridi – spiega il curatore – che possano in qualche modo risolvere i problemi dello spopolamento e dei servizi di quei territori».

I luoghi scelti sono Gibellina, dove il rilancio passerà dal recupero del Teatro di Consagra; Camerino, che dopo il terremoto ha bisogno di cure e attenzioni e deve essere rilanciata attraverso un’operazione di ricostruzione fondamentale; Ottana, città sarda conosciuta per lo sviluppo industriale mancato, ma anche per la sua posizione strategica nel cuore della Sardegna, area nota per la longevità dei suoi abitanti, dove è necessario lavorare sul tema della salute e sulle nuove modalità di cura; le foreste Casentinesi, tra i boschi più belli d’Italia, luoghi un tempo caratterizzati da un’economia legata alla filiera del legno che possono tornare al centro di un dibattito di rilancio di questo importante settore produttivo; Matera e gli scali ferroviari di Ferrandina e Grassano, che saranno oggetto di due progetti di connessioni e rilancio per Matera e i territori della Valle del Basento, non più luoghi di partenza ma di arrivo per l’apprendimento, la sperimentazione e la cultura.

Collina Materana: Stazione di Ferrandina Scalo, nessuno ad aspettare il treno – Urban Reports, Alessandro Guida

 

Il collettivo di architetti, esperti e professionisti impegnato nei progetti sperimentali è così composto:

 

  • Progettisti: AM3 Architetti Associati; BDR Bureau; Diverserighe Studio; Gravalos Di Monte Arquitectos; MoDus Architects; Solinas Serra Architetti.
  • Università: Università degli Studi della Basilicata – Prof. Chiara Rizzi; Università di Bologna – Prof. Andrea Boeri e Prof. Ernesto Antonini; Università di Cagliari – Prof. Giorgio Peghin; Università di Camerino – Prof. Maria Federica Ottone, Università di Palermo – Prof. Maurizio Carta;
  • Comitato scientifico a supporto della ricerca: Massimo Alvisi; Antonella Agnoli; Michele Bondanelli; Andreas Kipar; Matteo Pedaso e Roberta Filippini (Land); Matteo Marsilio (Domus Gaia); Federico Parolotto e Francesca Arcuri (Mic); Enzo Rizzato.
  • Altri esperti: Giuseppe Zummo (artista); Vincenzo Messina (architetto); Emmanuele Curti (archeologo); Sardarch (collettivo di architettura e ricerca).
  • Gruppo a supporto dei processi di partecipazione: Ascolto Attivo, con Marianella Sclavi, Agnese Bertello e Stefania Lattuille.
  • Fotografi: Urban Reports.
  • Mario Cucinella e il suo staff

 

Il MiBACT ha contribuito alla realizzazione della mostra con un importo pari a 600.000 euro formalizzato come di consueto con una convenzione con la Fondazione La Biennale di Venezia stipulata il 14 febbraio 2018. Per il resto, Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018 sarà̀ realizzato grazie al supporto di Iris Ceramica Group e FederlegnoArredo, con sponsor tecnici iGuzzini e Riva.

Terzo Workshop per l’elaborazione delle cinque proposte architettoniche, Bologna: uno dei Team del Collettivo a lavoro con Mario Cucinella e Massimo Alvisi – Francesco Paolucci

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