Per il nuovo quartier generale di Apple lo studio Foster + Partners ne ha ordinate 12.000: è la Pacific Chair disegnata da Edward Barber e Jay Osgerby per Vitra, presentata per la prima volta lo scorso anno a Orgatec e martedì 21 novembre a Milano, in un incontro organizzato da Vitra e UniFor – da vent’anni distributore esclusivo di Vitra per l’Italia – presso il teatro della Fondazione Feltrinelli in via Pasubio.
«Ci sembra che le sedute per ufficio siano inutilmente complicate, macchine più che oggetti di arredo – ha spiegato Edward Barber – mentre noi volevamo una sedia semplice, con un sistema di regolazione intuitivo, capace di assecondare i movimenti del corpo in maniera naturale e con una forma sobria, senza imporsi sull’architettura e nell’ambiente in cui viene collocata».
Nella Pacific Chair schienale e braccioli (regolabili in altezza) sono parte integrante dello stesso profilo verticale, caratteristica peculiare dell’intero concetto di design che consente di sedersi anche di lato.
Il meccanismo sincronizzato risponde automaticamente al peso dell’utente, trasmettendo un’immediata sensazione di comfort, mentre il movimento verticale dello schienale rende possibile da seduti un’ulteriore regolazione lombare.
Ulteriori regolazioni di precisione possono essere eseguite con semplicità mediante elementi di comando nascosti ma posizionati in modo intuitivo. Lo schienale imbottito è disponibile in tre diverse altezze.
I componenti della nuova seduta, ora disponibile per la vendita, sono realizzati in colori coordinati in versione chiara o scura, con braccioli funzionali coordinati o eleganti supporti per braccia in alluminio.
Elementi ispiratori della Pacific Chair |
Entrambi nati nel 1969, Edward Barber e Jay Osgerby fondano lo studio omonimo nel 1996 dopo la laurea al Royal College of Art di Londra. La Pacific Chair è l’ultimo esempio della collaborazione con Vitra, iniziata nel 2011 con la nuova tipologia di ‘rocking chair’ funzionale TipTon, efficace esempio di design dinamico poi proseguito con il divano Mariposa e con lo scaffale Planophore, che con i suoi pannelli girevoli diventa separatore di spazi.
Oggetti progettati dai due geniali designer inglesi, che accanto allo studio originario hanno fondato l’Universal Design Studio e più recentemente, con Jon Marshall, la società di industrial design Map, sono nelle collezioni permanenti del V&A, del London Design Museum, del Metropolitan di New York e dell’Art Institute di Chicago.