In mostra fino alla fine di aprile, presso la Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, 18 abiti scultura di Caterina Crepax, realizzati con pattern provenienti dall’archivio di textile design della Fondazione.
Il processo creativo di Caterina Crepax, architetto di formazione e con una visione da artista, parte da schizzi e bozzetti delle forme, poi arricchite di dettagli che, in relazione tra loro, evocano il mondo che alimenta la sua ispirazione: i sogni, la bellezza della natura, il mondo orientale e i suoi decorativismi, la mitologia classica.
Nelle sue creazioni emergono anche ali traslucide di insetti, pistilli di fiori, riccioli in ferro battuto, intarsi di vecchi pavimenti, grattacieli, rocce, nuvole, foglie, conchiglie, mappe di città.
“La Gentilezza della Carta. La sostenibilità è bellezza” mette in scena la visione dell’artista e il suo immaginario onirico, in un susseguirsi di pattern e colori: un’esaltazione dello stile italiano e un’esplorazione di temi importanti e attuali come la sostenibilità e lo spreco.
Al centro, un materiale circolare, capace di trasformarsi sempre: la carta, interamente prodotta con fibre riciclate dalla storica cartiera Cordenons.
L’esposizione bolognese – che a giugno si sposterà a Milano, presso BonaveriMilano, lo showroom dell’azienda che produce manichini – affronta il tema della sostenibilità attraverso la bellezza e nasce dall’incontro tra Caterina Crepax e Alberto Masotti, già presidente dello storico marchio La Perla e patron della Fondazione, in occasione dell’inaugurazione di Punto Sostenibilità, il più completo archivio italiano di materiali tessili, accessori e soluzioni di packaging sostenibili per la moda.
In archvio si incontrano lana riciclata, seta rigenerata, jersey biodegradabile, complementi in alluminio riciclato, ma anche antichi filati e tessiture. I materiali e le soluzioni sono già industrializzati e immediatamente disponibili per la produzione in piccola o larga scala.
Gli abiti sono esposti sui manichini Schläppi 2200 di Bonaveri, realizzati con un materiale biodegradabile proveniente da fonti rinnovabili: le figure sono prodotte in BPlast, fatto per il 72% di derivati della canna da zucchero, e utilizzano BPaint, una vernice a base vegetale. Una produzione, quella dei manichini sostenibili, che consente di ridurre le emissioni di CO2 rispetto alle plastiche di origine petrolchimica comunemente impiegate.
BPlast e BPaint sono stati certificati dal TÜV Austria.
Caterina Crepax
Figlia del celebre fumettista Guido Crepax, Caterina nasce a Milano nel 1964. Fin da bambina gira per casa munita di matite, forbici, fogli e cartoncini cercando di riprodurre la meraviglia dei libri pop up che riceve in regalo.
La formazione di architetto influenza notevolmente il suo approccio alla tridimensionalità e spiega l’attenzione e la ricerca dell’equilibrio tra insieme e dettagli, tra struttura portante ed elementi decorativi, tra vuoti e pieni, ma si completa di una visionarietà che le è propria.
La carriera artistica inizia ngli anni ‘90, grazie all’incontro con il designer Nicola Gallizia che, in occasione del Salone del Mobile, le permette di creare il suo primo grande allestimento, interamente realizzato con carta di recupero. Da allora porta la sua arte nelle scuole, nei musei e nelle aziende, collaborando con artisti e fotografi e realizza sfilate ed eventi in Italia e all’estero, affinando una visione sostenibile dell’arte e della vita.