Broken Nature: Design Takes on Human Survival

La notizia è la nomination ai Global Fine Art Awards della XXII Esposizione Internazionale di Triennale Milano.

Ma, vincitrice o meno (l’annuncio sarà dato domani, alle 19 ora italiana, in diretta facebook), Broken Nature: Design Takes on Human Survival, anticipando una distopia che a distanza di pochi mesi si è rivelata drammaticamente reale, si era dimostrata di un’attualità tanto più imbarazzante se osserviamo l’incapacità dei decisori politici di tutto il mondo di dare risposte all’attuale pandemia. 

Ancor più oggi Broken Nature meriterebbe di essere vista e approfondita attraverso il sito dedicato o a partire dall’ampio resoconto che IoArch ne aveva dato.

Broken Nature, Reliquiaries, ph ©Triennale Milano, Gianluca Di Ioia

 

Curata da Paola Antonelli, Senior Curator del Dipartimento di Architettura e Design e Direttrice del Dipartimento Ricerca e Sviluppo al MoMA, Broken Nature, presentata negli spazi del Palazzo dell’Arte milanese tra marzo e settembre dello scorso anno, era un’indagine approfondita sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale e che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti.

ph ©Triennale Milano, Gianluca Di Ioia

 

Analizzando vari progetti di architettura e design, Broken Nature aveva esplorato il concetto di design ricostituente e ha messo in luce oggetti e strategie, su diverse scale, in grado di reinterpretare il rapporto tra gli esseri umani e il contesto in cui vivono, includendo sia gli ecosistemi sociali che quelli naturali.

Fino a questa sera sul sito dei GFAA sono aperte le votazioni online.

Broken Nature, installazione Sanctuary, 2018, Patricia Piccinini (ph ©Triennale Milano, Gianluca Di Ioia)

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