CAMPUS ARCHIZINC PREMIA I PROGETTISTI DI DOMANI

La giuria del concorso Campus Archizinc, promosso da Vmzinc® e giunto alla sua quarta edizione, ha chiuso i lavori e stabilito la graduatoria dei progetti vincitori.

Il tema del concorso, “Costruire intorno“, che ha coinvolto sessanta studenti europei delle facoltà di architettura e ingegneria, si concentrava sulla possibilità di densificare e riqualificare un edificio di edilizia residenziale pubblica della propria città. Una duplice sfida creativa, basata su due principi fondamentali: la densificazione urbana e l´edilizia sostenibile.

L´edificio, a scelta dagli studenti, doveva rispondere ad alcune precise caratteristiche: appartenere a un´epoca costruttiva degli anni ´50-´70, avere un numero di piani da cinque a dodici, creare spazi privati o comuni mediante sopraelevazioni e estensioni laterali e, infine, prevedere che almeno il 50% dell´involucro potesse essere realizzato con soluzioni Vmzinc®.

Tre i premi assegnati, oltra a una menzione e a un premio speciale della giuria.

Il primo premio è andato al progetto Tree Modular House del gruppo italiano dell´Università di Padova (composto da Dario Fantinato e Francesca Guaraldo), il secondo al gruppo francese della Scuola di architettura Ensavt di Marne de la Vallée (Pierre Gaboriaud, Emilie Gorgery, Alexandre Noceto e Kevin Robin) denominato New York, Shanghai, Sarcelles; il terzo ancora a un gruppo francese (Pierrick Augereau, Juliette Chuzel, Corentin Robert e Melissa Robert-Turcotte) della scuola nazionale superiore di architettura, l´Ensa, di Lione con il progetto An Extra Room.

La menzione è stata attribuita al progetto The Frame del gruppo italiano dell´università di Pavia (Giovanni Colombo, Giulia Romano e Ortensia Staccioli), mentre il premio speciale della giuria al gruppo spagnolo dell´università di Alicante (Carmen Ruiz Peral, Victor Santana Martìn e Irene Sotos Garcia) con Hesiodo.

Il progetto Tree Modular-House degli studenti padovani Fantinato e Guaraldo propone un intervento di estensione laterale di un edificio Ina Casa, costruito negli anni Settanta, mediante tre elementi principali: elementi strutturali in acciaio a forma di alberi; nuovi volumi color antracite posati su di essi; collegamento con la scala esterna esistente (tipica della tipologia di edifici Ina Casa). I volumi sono flessibili, grazie ai vari orientamenti, e si adattano alle condizioni del sole e del vento, ottimizzando il comfort interno. La nuova composizione per moduli appare molto leggera. Le travi in acciaio che supportano questi moduli sono elementi strutturali e tecnologici del progetto in quanto integrano un sistema di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche e un sistema di riscaldamento.

Il progetto vincitore della 4a edizione del Campus Archizinc: Tree Modular House del gruppo italiano dell´Università di Padova composto da Dario Fantinato e Francesca Guaraldo

 

Il secondo progetto premiato, New York, Shanghai, Sarcelles, degli studenti francesi dell´Ensavt, si concentra invece sull´estensione laterale e verso l´alto di un edificio a stecca, di housing sociale, della banlieue parigina, costruito tra il 1955 e il 1976, di dieci piani d´altezza a celle sovrapposte. La proposta coinvolge tutto l´involucro, con una facciata esposta verso sud formata di scatole rivestite di zinco collocate a varie profondità entro un frame che circonda esternamente l’edificio. Una soluzione che ne rompe la geometria semplice e rigida creando un effetto dinamico e vibrante. I nuovi moduli sono integrati a una sottostruttura in legno, fissata alla struttura esistente. Sul tetto è stata prevista una casa con giardino.

Schema di montaggio del progetto “New York, Shanghai, Sarcelles” pensato per la località della Grand Paris dagli studenti  della Scuola di architettura Ensavt di Marne de la Vallée Pierre Gaboriaud, Emilie Gorgery, Alexandre Noceto e Kevin Robin 

 

Il progetto terzo premiato, An Extra Room, del gruppo francese dell´Ensa di Lione si concentra su un quartiere collocato in una Zus, zona urbana sostenibile, e in particolare su quattro edifici di sette piani e 28 appartamenti ciascuno disposti a specchio con un´isola nel centro. La proposta progettuale immagina spazi supplementari privati interni ed esterni al complesso. Ai fronti ciechi di ciascun edificio e a ciascun piano sono state proposte delle unità abitative aggiuntive di 9 mq di superficie per finalità multiple e di modularità diverse. Soluzioni proposte per minimizzare il sovraffollamento urbano. Le nuove unità danno quindi ritmo alle facciate, con un isolamento esterno protetto da cassette di zinco, con forature circolari che favoriscono la ventilazione naturale.

“An extra room”, progetto di  Pierrick Augereau, Juliette Chuzel, Corentin Robert e Melissa Robert-Turcotte della scuola nazionale superiore di architettura (Ensa) di Lione

 

Il progetto che ha ricevuto una menzione speciale, The Frame, del gruppo italiano di Colombo, Romano e Staccioli si è invece occupato della trasformazione del Collegio Golgi di Pavia, un complesso di sei piani realizzato alla fine degli anni Settanta in un quartiere residenziale della città. Il progetto, attraverso la creazione di un nuovo volume a tutta altezza, ha aumentato gli spazi di ogni piano. Il nuovo edificio è sostenuto da quattro pilastri di ferro collocati vicino alla scala. La forma del nuovo volume è studiata per favorire l´orientamento solare, mentre l´inclinazione del tetto produce ombra in primavera/estate e consente l´integrazione di pannelli solari.

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