SunRice, all’Orto Botanico di Brera l’ultima installazione di Italo Rota con Carlo Ratti

Visitabile fino al 25 aprile, SunRice, che trasforma i vialetti dell’Orto Botanico di Brera in un percorso alla scoperta dei possibili usi degli scarti del riso, è l’ultima installazione concepita da Italo Rota (1953-2024) insieme a Carlo Ratti Associati.

 

 

La forma triangolare degli elementi che la compongono, da un lato evoca la struttura cellulare dei materiali naturali e dall’altro le forme metaboliche delle architetture di Yona Friedman, in grado di trasformarsi per accogliere nuove funzioni.

 

 

Sviluppata per Eni insieme allo chef Niko Romito, che con il riso confeziona deliziosi biscotti, l’installazione consiste in una serie di elementi geometrici prodotti dalla società benefit Rice House a partire dalla lolla di riso, trasformato in gran parte in un geopolimero a base di silice Rh-Geo: un materiale inerte ricavato da un processo produttivo a partire dagli scarti della lavorazione del riso alimentare.

 

 

SunRice fa parte di una più vasta esperienza che partendo dal valore della conoscenza e della formazione esplora la ricerca sui materiali collegandola alla produzione alimentare, e in questo senso la scelta dell’Orto Botanico, dove si trovani piante commestibili come la salvia, il finocchio e altre essenza mediterranee, è evocativa di nuovi modelli di economia circolare.

Come afferma Carlo Ratti, «il riso è l’alimento più consumato al mondo, e proprio per questo ha un significato culturale così ampio e profondo, che apre a tanti usi e strade ancora inesplorate per la sperimentazione. Mentre esploriamo modi alternativi per nutrire la crescente popolazione del pianeta, dobbiamo anche sviluppare la ricerca su materiali da costruzione con un minore impatto ambientale».

Di Italo Rota, recentemente scomparso all’età di 70 anni, il curatore della prossima Biennale di Architettura, che con lui ha collaborato a lungo, parla come di un autentico innovatore, «capace non solo di dare nuove risposte ma anche di porsi nuove domande. Nessun singolo progetto è in grado di riassumere l’ampiezza della sua creatività, ma le sue visioni sulla circolarità sono state di profonda ispirazione mentre completavamo questo progetto dopo la sua scomparsa».

 

 

Crediti

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