I nove di Cliostraat

Cliostraat é il nome di un attivo studio torinese, un gruppo flessibile di otto progettisti di et&aacute compresa tra i 32 e i 45 anni. Il nome é un omaggio al progetto cult La Scuola all´aria aperta, progettata ad Amsterdam da Bijvoet e Duiker nel 1930. Raccontano che, in occasione di un loro viaggio collettivo in Olanda, la visita al celebre edificio sia stata illuminante e decisiva nella scelta del nome con cui identificarsi.

Gli otto di Cliostraat si sono conosciuti all´universit&aacute di Torino e in seguito sono stati catalizzati dalla figura dell´architetto Corrado Levi, artista, scrittore, collezionista e docente di composizione architettonica a Milano. Hanno iniziato a lavorare insieme in forma stabile a partire dal 1991.
Artefice di un´architettura sensibile e misurata, costruita attorno alle esigenze dei fruitori, che diventano soggetti attivi nell´appropriazione spontanea degli spazi e dei luoghi urbani, rovesciando l´interpretazione delle funzioni della citt&aacute fisica, lo studio Cliostraat presenta nel suo portfolio progetti importanti. Primo fra tutti, in ordine temporale, l´intervento a Quarrata, in provincia di Prato, con la biblioteca multimediale, la casa delle culture e gli spazi aperti. E´ uno dei pochi esempi in cui il vincitore di un concorso Europan (terza edizione, 1991) ha avuto la possibilit&aacute di vedere realizzato il suo progetto.

Partendo dall´idea di creare una nuova identit&aacute al centro della citt&aacute toscana, nata attorno ad una fabbrica che nel passato ne occupava fisicamente il centro, il gruppo ha lavorato in sinergia con altri gruppi sia italiani sia stranieri alla redazione di un Piano guida. Quello che emerge, dopo 11 anni di minuzioso lavoro sul campo, é un tessuto urbano molto disegnato nel quale dominano i due edifici principali, vere icone simboliche dell´intervento.
Nonostante le iniziali perplessit&aacute, i pratesi oggi sembrano aver percepito la passione e l´entusiasmo con cui sono stati pensati questi spazi. A conferma che l´architettura non é necessariamente un gesto eclatante, ma edifici o spazi che suscitino emozioni.

Lavoro di ricucitura di un´area marginale é invece l´intervento del Parco Dora, nel comprensorio di Paracchi, terminato di realizzare nel 2007. Il progetto fa parte di un ridisegno dell´intero parco, caratterizzato dalla filosofia della rinaturalizzazione delle sponde fluviali. L´ex-area industriale, sulla quale sono stati chiamati a intervenire gli architetti di Cliostraat si affaccia su un nuovo contesto residenziale e su un´ex manifattura di tappeti. Da qui la suggestione a disegnare lo spazio verde con un particolare gioco di tessiture frammentate a formare una sorta di ordito di colori e profumi, interrotto e scandito da tre passerelle in legno che escono a sbalzo sul fiume per offrire insolite vedute sull´insieme.

Recentemente Cliostraat é stato sotto i riflettori internazionali, in quanto gruppo selezionato alla Biennale di Venezia 2008 per presentare un progetto teorico in merito al dibattito sul problema dell´emergenza abitativa nelle grandi metropoli. Ribaltando le ipotesi di partenza in maniera quasi provocatoria e analizzando il problema anche dal punto di vista sociologico, Cliostraat punta l´attenzione su quella quota di giovani che, consumato l´amore-attrazione per la grande citt&aacute, sognano la vita lontano dalla citt&aacute. Sfruttando le possibilit&aacute di comunicazione consentite dalle reti tecnologiche e di infrastrutture gi&aacute oggi disponibili, nasce quindi l´ipotesi di de-localizzare la qualit&aacute della vita per riappropriarsi di una qualit&aacute architettonica e paesaggistica, come quella offerta dalle nostre Alpi, cuore dell´Europa dal punto di vista geografico. La questione implica una nuova concezione di ?centro?, quale catalizzatore dell´agire umano e delle attivit&aacute sociali, non necessariamente legato a una concentrazione fisica della grande citt&aacute come in passato, ma piuttosto come rete diffusa di azioni soggettive di qualit&aacute elevata. Sogno o futuro prossimo?

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