Coltivare linnovazione

Quasi 20mila metri quadrati di superficie complessiva, tre piani di cui uno costruito in legno, giardini in copertura, certificazioni Leed e Arca. Ad appena 13 mesi dalla posa della prima pietra l’edificio produttivo della Meccatronica, primo tassello del costruendo Polo, è una realtà.

Ha richiesto poco più di un anno di lavoro la consegna del primo degli edifici previsti dal masterplan voluto dalla Provincia diTrento e sviluppato dallo studio Barozzi Veiga per la completa riqualificazione del polo tecnologico di Rovereto e la sua trasformazione in Polo della Meccatronica, settore industriale in forte sviluppo che conta già significative presenze in città. L’idea, coordinata nella sua fase progettuale e operativa da Trentino Sviluppo, è quella di far confluire nella medesima area – 10 ettari alle spalle della stazione ferroviaria – imprese che già operano sul territorio, iniziative imprenditoriali di nuova formazione attualmente ospitate dal BIC (Business Innovation Centre, del 1988, uno dei più longevi d’Italia) e due centri di formazione, l’istituto tecnico “Marconi” e il centro di formazione professionale “Veronesi”, che già occupa una parte del sito con una sua succursale.

 

Nel masterplan: 1 – l’edificio presentato in questo servizio; C – uffici e aule centro formativo; CT – centrale termica e relativo ingresso (2); P – edificio produttivo; A, B, 4 – nuovo polo formativo, che prenderà il posto degli exstabilimenti Pirelli; H – uffici 3 – ingresso da Via Zeni

Il progetto urbanistico e architettonico che accompagna questa strategia prevede anche interventi infrastrutturali e la progressiva costruzione, demolizione e ricostruzione di nuovi edifici fino al completamento, previsto entro il 2018, dell’intero Polo della Meccatronica. Inaugurato lo scorso dicembre, il nuovo edificio produttivo di 19.700 mq ospita già la Bonfiglioli Mechatronic Research e in futuro accoglierà la Carl Zeiss e il Centro Ricerche Ducati.

L’opera – il cui progetto definitivo è il risultato del lavoro di un gruppo misto di progettazione costituito da due tecnici di Trentino Sviluppo (ing. Michele Ferrari e ing. Michele Pellegrini) e tre tecnici esterni a supporto (arch. Massimo Scartezzini per la parte architettonica, ing. Luca Oss Emer per la parte statica e ing. Vanni Pedergnana per la parte impiantistica) – si compone di due corpi disposti su due livelli adibiti a spazi produttivi e di un livello superiore con cinque edifici in legno adibiti a ufficio, separati e collegati tra loro da 2.500 mq di tetto verde con giardini e terrazzi aperti sui vigneti antistanti. 

 

Concept energetico

Sviluppato su una maglia strutturale di 6 x 12 metri, con altezze di 6 metri al livello seminterrato e di 5 metri al primo livello e con le solette del primo piano in grado di sostenere fino a 3.000 Kg/mq, l’edificio offre una vasta flessibilità di utilizzo, in grado di ospitare macchinari pesanti al se minterrato (7.300 mq), produzioni “leggere” al primo piano (5.900 mq) e uffici al livello in legno in copertura (4.000 mq). Il progetto è stato sviluppato fin dall’inizio secondo i protocolli Leed e ARCA, che hanno riguardato anche l’organizzazione del cantiere e naturalmente le scelte in termini di isolamento, tecniche costruttive e materiali. L’involucro dei primi due livelli ad esempio è realizzato in sandwich prefabbricati Thermowand® di Progress composti da una doppia lastra di cls che racchiude uno strato isolante di 12 cm. 

I cinque corpi del livello uffici, inframmezzati da terrazzi e tetti verdi realizzati da Climagrün che contribuiscono all’inerzia termica e all’isolamento delle coperture del primo livello, rappresentano la più ampia sopraelevazione in legno realizzata in Trentino, costruita interamente in pannelli prefabbricati X-Lam prodotti da un’azienda locale con assi di abete Fiemme certificato FSC. Una curiosità: secondo un’elaborazione dei ricercatori di CNR-Invalsa, i 2.100 metri cubi di legname utilizzato complessivamente nella realizzazione (oltre ai pannelli X-Lam le travi, le finestre, i listoni, il tavolato) corrispondono alla quantità di legno che cresce nelle foreste trentine in 18 ore e 36 minuti. Meno di una giornata per produrre la quantità di legno necessaria per l’intera sopraelevazione del nuovo edificio. 

(foto ©Alessandro Gadotti)

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