Nuovo traguardo nel campo della bioedilizia: la start up Biomason ha sviluppato una tecnologia che permette la creazione di mattoni attraverso l’uso di sabbia e microorganismi, senza consumo di energia e emissione di Co2 nell’aria: invece che cotto ad alte temperature, il nuovo mattone sarà “coltivato”.
Studiando il fondale marino, e in particolare il processo che porta al formarsi delle barriere coralline, Ginger Dosier, fondatrice e CEO della società, si è resa conto che il loro tipico scheletro è composto da carbonato di calcio prodotto dai coralli. Questo cristallizza a causa delle variazioni del pH circostante causate dai microorganismi presenti all’interno del corallo.
Dosier ha pensato di utilizzare questo procedimento per la costruzione dei mattoni. Il nuovo manufatto nasce aggiungendo alla sabbia – che viene inserita all’interno di appositi stampi – un cemento di origine naturale composto da acqua, azoto, calcio e particolari batteri (Sporosarcina pasteurii bacteria). Questi, alimentati dagli ioni di calcio sospesi nell’acqua, si attaccano ad essi creando un rigido guscio in carbonato di calcio.
Oltre alla riduzione del consumo di energie e dell’immissione nell’ambiente di materie inquinanti, altri vantaggi apportati da questa tecnologia sono la diminuzione dei tempi di produzione e la possibilità di coltivarlo in qualsiasi ambiente e temperatura e di fornirgli colori e forme differenti.