Legno e tronchi d’albero per l’atrio di un edificio universitario

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Completato nel campus dell’università Erasmus di Rotterdam il Langeveld Building (intitolato alla sociologa Henny Langeveld, prima docente di sesso femminile dell’università).

Il progetto, sviluppato dallo studio Paul de Ruiter Architects, intende ridefinire gli spazi di apprendimento concentrandosi su innovazione, interazione con la natura e benessere degli studenti.

 

Le facciate trasparenti dell’edificio progettato da Paul de Ruiter Architects creano una connessione naturale con il campus circostante, ph. ©Aiste Rakauskaite.

 

Situato in posizione centrale sul viale del campus Woudestein, l’edificio multifunzionale di 8.748 mq unisce progettazione biofilica e tecnologie ambientali all’avanguardia, come il sistema di ventilazione Powered by nature ispirato ai termitai.
Il coinvolgimento degli studenti è stato fondamentale: i ragazzi hanno condiviso con lo studio di progettazione il desiderio di un edificio simile a una casa ricca di verde. Desiderio che si concretizza nell’atrio centrale, confidenzialmente chiamato ‘casa sull’albero’, costruito anche con interi tronchi d’albero non trattati che portano all’interno la sensazione di trovarsi in un bosco.

 

Attraverso una strategia di progettazione intelligente e integrale, il nuovo edificio scolastico è a energia neutra con un coefficiente di prestazione energetica estremamente basso, ph. ©Aiste Rakauskaite.

 

Molteplici piattaforme e una scala centrale incoraggiano l’attività fisica e creano un ambiente dinamico e aperto. Che si tratti di connettersi, collaborare, rilassarsi o concentrarsi, le piattaforme distribuite a quote differenti dispongono di scrivaniei con vista sul verde per il lavoro individuale, ampi tavoli per le attività di gruppo e aree conversazione di ispirazione domestica.

 

Con il suo atrio a forma di casa sull’albero, l’abbondante vegetazione e le aree studio flessibili, l’edificio classificato Breeam riduce al minimo il suo impatto ambientale, ph. ©Aiste Rakauskaite.

 

L’atrio si estende visivamente, collegando l’interno con la vivace piazza esterna. Ciò vale anche per le fioriere che si estendono dall’interno all’esterno per fornire habitat per piante autoctone e opportunità di nidificazione per uccelli e insetti. Questa attenta integrazione di spazi verdi che accresce il valore ecologico dell’edificio e crea un ambiente sereno per i suoi utenti.

 

Sono circa 3.000 gli studenti che utilizzano l’edificio ogni giorno. Il paesaggio è curato dallo studio Buro Harro, ph. ©Aiste Rakauskaite.

 

L’impiego di ampie campate crea grandi campi aperti senza colonne. Di conseguenza, la disposizione del complesso educativo è chiara, ordinata e flessibile.
Da vivace e attivo al primo piano, l’ambiente si fa sempre più silenzioso e quieto via via che si sale. Le aule offrono spazio per l’insegnamento, la collaborazione e lo studio silenzioso.

La planimetria flessibile fatta di grandi spazi aperti senza colonne assicura che l’edificio possa adattarsi alle mutevoli esigenze degli utenti. Anche il cablaggio dei dati è predisposto per garantire flessibilità.

 

Progettato tenendo a mente i principi biofilici, l’edificio richiama un legame con la natura e pone in primo piano la consapevolezza ambientale, l’innovazione e il benessere degli studenti, ph. ©Aiste Rakauskaite.

 

La costruzione ha dato priorità ai principi dell’economia circolare, utilizzando materiali riciclati, biobased e riutilizzati da progetti di demolizione universitari.
Il legno è stato reperito in modo responsabile da una foresta di produzione olandese protetta, riducendo così al minimo l’impatto ambientale dell’edificio.

 

Viene prodotta energia rinnovabile tramite pannelli solari sul tetto e sono utilizzate pompe di calore con accumulo di freddo e calore nel terreno per raffreddare e riscaldare l’edificio, ph. ©Aiste Rakauskaite.

 

Una sfida significativa per la sostenibilità affrontata dalle scuole è quella di ridurre il consumo energetico ottimizzando al contempo l’afflusso di aria fresca per ambienti di studio piacevoli e salubri.
La soluzione di Paul de Ruiter Architects consiste nell’implementazione del sistema di ventilazione Powered by nature. Basato su una ricerca di dottorato svoltasi presso la Technical University di Delft sulla ventilazione naturale dei termitai, il sistema utilizza l’energia del sole e del vento per ventilare naturalmente l’edificio. Non solo riduce il consumo energetico fino all’85 per cento, ma consente anche l’ingresso di molta più aria pulita nell’edificio, promuovendo produttività e benessere.

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