Lo studio mantovano Km429 si aggiudica il concorso per il centro civico che sorgerà nel quartiere Isola-Garibaldi a Milano. Il progetto del giovane team formato da Alessio Bernardelli, Francesco Pergetti, Simona Avigni e Serena Manfredi è stato selezionato tra le 398 proposte presentate nell’ambito della gara di progettazione internazionale bandita dal Comune attraverso una procedura completamente on line – la prima in Italia – messa a punto dall’Ordine degli Architetti di Milano in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri della provincia. Oltre all’incarico vincolante per il Comune, al vincitore sarà conferito anche un premio di 17mila euro.
L’assegnazione del primo concorso interamente on-line in Italia per il nuovo Centro Civico, che nelle intenzioni del Comune sarà un centro servizi e un luogo di aggregazione e integrazione sociale e culturale, è un deciso passo avanti verso la trasparenza e la qualità del vivere, commenta con soddisfazione l’arch. Valeria Bottelli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano: il nostro modello concorsuale, adottato da Palazzo Marino e redatto in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Milano, è già ‘tarato’ sui programmi votati alla modernità e alla trasparenza prospettati dal governo.
Nel render dello studio Km429, la piazza coperta che sorgerà al piano terra del nuovo Centro Civico
Tante le novità introdotte dal concorso, che si propone come modello-tipo per tutte le Amministrazioni Pubbliche nazionali: procedure anonime e solo on-line, enorme risparmio economico per i progettisti, singoli o in team, che gareggiano, partecipazione aperta a tutti – con un occhio particolare ai giovani progettisti -, il rimborso spese per i finalisti e l’obbligatorietà dell’incarico.
Il budget complessivo previsto per l’opera è di 2,3 milioni di Euro, quello per la realizzazione è di 1,55 milioni di Euro, frutto di un calcolo che assegna un importo di costruzione stabilito in un massimo di 1.700 euro al metro quadrato.
La giuria è rimasta favorevolmente colpita dalla semplicità del linguaggio architettonico, dalla funzionalità degli spazi, dall’apertura al contesto esterno e, ancor più, dal richiamo interessante all’architettura milanese del dopoguerra, come dichiarato dall’architetto Alessio Bernardelli: un ricordo evocato nei pressi di una piazza simile a quelle delle capitali europee, un parco e uno sfondo di edifici moderni che proietta Milano nel III millennio e …un piccolo edificio milanese, con le sue ringhiere e con i materiali della tradizione; un pezzo di città, ‘un vecchio’ edificio urbano.
Fondamentale importanza per la definizione dell’edificio è assunta dal rapporto con il parco, elemento generatore e al contempo sfondo dell’architettura, uno spazio pubblico animato da un intreccio di percorsi pedonali che si snodano fra le diverse specie botaniche (Biblioteca degli alberi) e gruppi di alberi disposti a cerchi (Foreste circolari).
Il nuovo Centro Civico è concepito come un edificio “neutro”, integrato con il parco e il Quartiere Isola, e “concreto”, al servizio del cittadino. Attraverso un disegno semplice e quasi severo e una volumetria articolata, il progetto propone una reinterpretazione formale della tipica casa di ringhiera milanese come esempio di luogo destinato al dialogo e alla condivisione grazie alla presenza di spazi comuni quali ballatoi e cortili.
Render degli interni del Centro Civico
La distribuzione funzionale su quattro livelli è pensata per favorire la massima fruibilità e flessibilità d’utilizzo degli ambienti anche in previsione di possibili cambiamenti d’uso. Il progetto prevede un piano terra aperto con una piazza centrale polifunzionale, due livelli articolati in vari ambienti e una terrazza di copertura con orti urbani e vista sul Parco. La disposizione dei collegamenti – un blocco risalita sul lato sud, una rampa esterna a ovest e una scalinata a gradoni dalla corte interna – consente di accedere liberamente e in differenti orari alle diverse funzioni. Secondo le indicazioni del bando di concorso, la superficie lorda complessiva è di 870 mq e la pianta rientra nella sagoma consentita generando al contempo uno spazio aperto a nord. Attorno alla corte interna saranno disposti spazi pubblici (caffetteria e sportello cittadino) e privati (centro anziani e giovani). Il piano terra instaura un dialogo diretto con il parco e la disposizione delle funzioni ai bordi dell’edificio contribuisce ad animare i percorsi verso la corte polifunzionale.
Render della terrazza di copertura, destinata a ospitare orti urbani
Per quanto riguarda l’assetto formale e materico dei fronti esterni, il progetto adotta un linguaggio semplice e modulare che si confronta con il contesto urbano circostante. La caratteristica principale dell’edificio è rappresentata dai marcapiani in pietra che suddividono i vari livelli e aggettanti rispetto al filo della facciata. La semplicità dei prospetti è esaltata da un rivestimento in tessere di ceramica color sabbia e da aperture vetrate modulari a tutta altezza. Il disegno geometrico dei fronti è interrotto nell’angolo sud-est dal blocco scale rivestito in acciaio brunito e, sul lato ovest, dalla rampa e da una balconata che corrisponde all’arrivo della scalinata a gradoni dalla piazza coperta.
Schema del funzionamento climatico e ambientale dell´edificio
Il progetto è concepito secondo i più severi criteri di sostenibilità ambientale e di salubrità per i futuri utenti e per essere certificato in classe energetica A. La semplicità compositiva dell’edificio si riflette anche nella filosofia costruttiva: la struttura sarà composta da pilastri e setti in cemento armato e ogni ambiente disporrà di controsoffittature che consentiranno la massima flessibilità e modificabilità nel tempo, oltre a consentire una distribuzione degli impianti orizzontale di facile manutenzione. Le strutture opache saranno realizzate con blocchi di tamponamento in laterizio alveolare e lastre di EPS per l’isolamento termico, mentre le vetrate esterne prevedono serramenti a taglio termico con vetri basso-emissivi.
Dettaglio di sezione dei fronti dell´edificio, caratterizzati da marcapiano aggettanti