Esistono diversi modi di celebrare l’anniversario di un’azienda ma raramente si esplorano le sue radici come ha fatto Cosma (acronimo di “Citterio Onorato Specialità Maniglierie ed Affini”) con il volume Il bello fatto bene.
Presentato in occasione dei 70 anni di attività dell’azienda di accessoristica per mobili e sistemi coordinati, il volume parte da più lontano.
Ricostruendo la storia del fondatore, Onorato Citterio, della sua famiglia e del contesto dai primi del Novecento, l’autrice Vera Vaselli ci aiuta a comprendere molte cose e ad andare oltre i luoghi comuni sulla Brianza operosa e il suo tessuto produttivo del quale ancora oggi la Cosma di Cassago Brianza (ma l’azienda ha una sede anche a Colonnella, nel teramano) è uno dei caposaldi.

Prima tra tutte quella di giovani che svolgono attività agricole o legate al mondo contadino, come ‘i gerlée’, costruttori di gerle e vassoi in rami di salice intrecciati ma la sera frequentano con passione la Scuola di Disegno dello scultore Alfredo Sassi, artista del Liberty e convinto pioniere dell’educazione popolare.
«Per l’operaio e l’artigiano – scriveva il Sassi – il disegno è utile quanto il saper leggere, scrivere e far di conto. Attraverso l’esercizio attento dell’occhio e della mano, lo studio armonioso del vero e del bello nella natura e nell’arte, il giovane diventa capace di un lavoro esatto e pregiato, consegue sapere e gioia, migliora la sua condizione materiale, intellettuale, morale».
Eccolo, condensato in una convinzione che è patrimonio collettivo della zona e indispensabile premessa della successiva evoluzione industriale del territorio, il bello fatto bene del titolo del volume presentato da Cosma.
Il secondo aspetto degno di nota è la forma embrionale dei distretti non ancora industriali: il fatto che in zona si lavorasse la galalite per fabbricare manici di ombrelli spiega la nascita di aziende di maniglie che adottano questo materiale perché una schiera di artigiani e operai sa come lavorarlo.
Il che spiega anche perché nascono qui alcuni dei maggiori produttori europei di maniglie, come Valli. Quando, nel secondo dopoguerra, la domanda cresce e la materia prima si rende di nuovo disponibile, dalla galatlte si passa all’ottone e da semi-artigianale la produzione diventa industriale.
È il periodo in cui, dopo l’esperienza della ditta Zoia & Citterio, nasce Cosma (1955).

Il resto è storia relativamente recente, raccontata, oltre che nel Bello fatto bene, nella timeline che scorre sulle pareti della sede di Cassago Brianza: l’espansione nel 1969, con l’ingresso dei figli Egidio, Ersilio e Pinuccia (che nomi meravigliosi, evocativi di un’epopea di avversità affrontate con coraggio e volontà), l’affiancamento della zama all’ottone, l’impianto di galvanica, prodotti diffusi come il maniglione Cadillac che decorava le porte dei frigoriferi free-standing di stile americano, le collaborazioni con architetti e designer.


Fino all’ingresso in azienda, alle porte del terzo millennio, della terza generazione dei Citterio e l’avvio delle lavorazioni in alluminio.
Alle maniglie, destinate principalmente ai grandi produttori italiani di cucine quali Poliform, Veneta, Berloni, Scavolini, Snaidero e al mercato europeo, si affianca l’accessoristica per mobili da cucina, sistemi per attrezzare le pareti delle cucine e cassetti, vassoi, telai estraibili e accessori per l’organizzazione interna degli armadi.

Oggi, con 100 dipendenti e due stabilimenti, Cosma è una realtà apprezzata nel mondo che eredita la passione di un giovane dell’Alta Brianza rurale, quando era ancora classificata per la produzione di “cereali e gelsi” (con le preziose foglie di cui si nutrivano i bachi da seta) per il bello fatto bene.
