La ex cantina storica dello spumante Equipe 5 a Mezzolombardo (Trento) è stata riqualificata da DAP studio di Elena Sacco e Paolo Danelli per ospitare un polo culturale che comprende la biblioteca civica con annesse aule studio, l’archivio storico e una sala conferenze.
L’accesso principale, per chi proviene dal centro cittadino, avviene attraverso un vicolo che sfocia in un giardino interno, mentre un ingresso secondario si apre su via De Gasperi.

L’idea è stata quella di sovrapporre alla facciata alcuni segni che muovono leggermente il disegno del fronte, volumi aggettanti realizzati in lamiera effetto bronzo brunito e legno: la bussola di ingresso alla biblioteca, il parapetto della scala di servizio parallela al fronte, il volume sospeso che segna l’ingresso al foyer.
In corrispondenza dell’accesso secondario è presente un corpo basso la cui copertura è stata demolita per realizzare un piccolo patio aperto al cielo, rivestito, sui lati interni, in lamiera ondulata bianca.

L’edificio è stato funzionalmente suddiviso in due macro aree che hanno ingressi separati e possono funzionare autonomamente: l’area conferenze e l’area biblioteca con annesse sale studio e sala bimbi.
Tra questi ambiti è stata realizzata una fascia di servizi baricentrica e condivisa, mentre la distribuzione verticale che collega i vari livelli è posta a confine fra le due aree.

L’organizzazione di spazi e accessi è stata progettata in modo da consentire un utilizzo flessibile del polo. La sala polifunzionale e le sale studio possono prolungare la loro apertura anche negli orari serali rispetto alla biblioteca e l’area bimbi ha un accesso diretto dall’esterno, da utilizzare senza creare disturbo agli altri utenti della biblioteca.

È inoltre previsto un piccolo foyer che distribuisce tutte le funzioni presenti nell’edificio, compreso l’archivio storico, locale attrezzato per la consultazione e con un sistema di archivio compattabile scorrevole di contenimento.
L’area funzionale della biblioteca è organizzata su tre livelli: piano terra, piano ammezzato su ballatoio e piano interrato.

Il piano terra si presenta come una grande aula a pianta libera accessibile direttamente dall’esterno, grazie alla bussola aggettante, oppure attraverso il filtro del foyer.
All’interno del grande open space, rivestito da scaffalature a tutt’altezza, si alternano zone di lettura informali e postazioni per la consultazione su tavoli, con aree per adulti e per ragazzi, organizzate prevalentemente da librerie basse ed elementi di arredo.

Lo spazio della biblioteca è fortemente caratterizzato dalla presenza di elementi sospesi a soffitto definiti “volumi sospesi”. Si tratta di elementi in tessuto che inquadrano e organizzano percettivamente lo spazio, segnalando dall’alto alcuni specifici ambiti: la zona di ingresso alla biblioteca dal foyer, la scala che conduce al soppalco e una zona più appartata di consultazione.

Al piano interrato il progetto prevede un ambito della biblioteca più informale, utilizzabile anche per eventi e attività culturali.
Il collegamento di questo livello con il piano terra avviene una scala interna e una esterna, aperta verso il giardino d’ingresso. La sua realizzazione ha portato in vista una parte della facciata esterna precedentemente controterra, caratterizzata da una superficie molto irregolare che è stata mantenuta.
Il vuoto generato dalla scala esterna intercetta la bussola d’ingresso alla biblioteca che diventa così leggibile lateralmente quale volume-ponte.

Il piano interrato è uno spazio con soffitti voltati, pilastri lapidei e pareti in pietra che sono state consolidate con un intonaco grezzo che ha mantenuto la matericità delle pareti lasciando in vista la texture dei blocchi di pietra. In questo spazio si innestano nuovi elementi dal design essenziale: la scala e il vano ascensore in cemento a vista, libreria e gradonata in legno, tavoli e sedie di colore bianco, sedute imbottite dai toni neutri.
Elemento caratterizzante è il sistema di illuminazione costituito da rettangoli luminosi sospesi sotto le volte che inquadrano specifici ambiti, quali le aree di lavoro e lo spazio della gradonata.
