È con commozione che siamo testimoni della scomparsa di una figura umanamente intensa e di grande spessore intellettuale come Fabio Casiroli.
Nato a Milano nel 1950, Casiroli è stato impegnato fin dalla fine degli anni Settanta nel campo della pianificazione territoriale e dei trasporti.
Attivo a livello accademico, ha ricoperto posizioni di rilievo presso numerose università in Italia e all’estero, tra le altre il Politecnico di Milano, la Facoltà di Architettura di Venezia e la London School of Economics.
Fondatore nel 1989 di Systematica, una delle principali realtà a livello internazionale nel campo degli studi sulla mobilità urbana e responsabile nel 2006 della sezione “Mobility” e “European Networks” della Biennale di Venezia, una delle caratteristiche principali di Fabio era la capacità di sognare intere città, di formulare visioni, di elaborarle a livello teorico e infine di progettarle in modo estremamente coerente e concreto. Il tutto intervenendo su uno degli aspetti più criticamente impattanti sulla forma e la qualità urbana: il traffico e la mobilità.
Alla base del suo lavoro una grande fiducia nel poter cambiare le cose che trovava fondamento in una solida struttura teorica e sulla capacità – tanto rara quanto preziosa – di utilizzare una profonda conoscenza tecnica non come fine, ma come strumento per raggiungere ben più ampi orizzonti. E lo stesso entusiasmo, apertura e positività era ciò che lo distingueva nel lavoro di tutti i giorni.
Fabio Casiroli avrebbe potuto offrire ancora molto rispetto al miglioramento delle nostre città, la sua prematura scomparsa lascia un vuoto enorme.
Carlo Ezechieli