Fabrizio Clerici. L’atlante del meraviglioso

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma è in corso fino al 2 ottobre la mostra Fabrizio Clerici. L’atlante del meraviglioso, a cura di Giulia Tulino, un viaggio nell’immaginario di un protagonista dell’arte italiana del Novecento.
Pittore, scenografo e illustratore, Clerici ha dato vita a universi onirici ed enigmatici ricchi di fascino, scaturiti da una fantasia sconfinata e nutrita dalla cultura classica e dal suo inconscio.

 

Fabrizio Clerici, Il Minotauro accusa pubblicamente sua madre.

 

La formazione da architetto e l’incontro giovanile con Alberto Savinio sono elementi fondamentali del suo percorso artistico, che lo vede orientato al surrealismo ma con un’ispirazione metafisica, mentre architetture, misteriose rovine e famosi reperti partecipano a un gioco simbolico. Proprio il simbolo, affidato spesso all’elemento architettonico, è centrale nell’opera di Clerici. Lo spettatore è invitato a perdersi nel tentativo di decifrare i riferimenti letterari e artistici, mentre partecipa dell’inquietudine che appartiene all’animo dell’artista e al tempo stesso all’umanità del Novecento.

 

Fabrizio Clerici, Sonno romano.

 

Intento principale della mostra è quello di restituire non solo la storia di Fabrizio Clerici, ma anche quella dell’arte “fantastica italiana” troppo spesso confusa con il surrealismo. Artisti che non si unirono mai in gruppi o movimenti organizzati ma furono piuttosto accomunati da un clima, da uno stato d’animo, un gusto citazionista, colto e disinteressato.

 

Fabrizio Clerici, La Sindone.

 

L’esposizione nasce dalla recente acquisizione, avvenuta nel 2021, del fondo proveniente dall’Archivio Fabrizio Clerici, di grande valore per il prezioso di materiale conservato e per la sua testimonianza delle relazioni intessute da Clerici con importanti intellettuali e artisti del suo tempo.

Oltre un centinaio di opere, tra dipinti, incisioni e opere su carta, sono affiancate nel percorso espositivo da diversi focus tematici costituiti da materiali d’archivio quali documenti, fotografie, lettere, articoli, oggetti di design, bozzetti teatrali, libri d’artista e prime edizioni, che raccontano Clerici in qualità di scenografo, illustratore, designer e architetto.

 

Ritratto dell’artista, ph. ©Max Scheler.

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