Dal 6 al 29 maggio il Centro Trevi di Bolzano ospita il progetto Riccardo Dalisi – Forma Intervallo Spazio, promosso da Spazio5 artecontemporanea e Archivio Dalisi, a cura di Manuel Canelles.
La mostra sarà visitabile inoltre in modalità virtuale anche dopo il 29 maggio sulla piattaforma dedicata, online a fine aprile.
L’iniziativa si articola in un percorso espositivo e in una serie di laboratori didattici e creativi, performance partecipative e talk, in collaborazione con luoghi alternativi, centri giovanili e scuole.
Doppio Compasso d’oro (1981 e 2014) Riccardo Dalisi è considerato tra i più rilevanti e radicali designer e artisti italiani. Negli anni Settanta fonda, insieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, l’esperienza della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva il lavoro di quanti si identificavano con la cosiddetta “architettura radicale” intorno alle riviste Casabella e Spazio e società. Da sempre impegnato nel sociale, ha combinato ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più a una espressione artistica che spaziava nel mitico, nell’arcaico e nel sacro, utilizzando materiali poveri con perizia artigiana.
Il progetto ospitato dal Centro Trevi vuole approfondire, attraverso una riflessione sulla contemporaneità, la dimensione sociale svolta da Riccardo Dalisi negli anni Settanta, la sua poetica di artista e designer e la profonda relazione con realtà marginali, quali ad esempio il Rione Traiano e le comunità artigiane di Rua Catalana, al fine di instaurare un ponte tra l’esperienza storica e le emergenze vive delle nuove generazioni e delle nuove povertà.
Riccardo Dalisi – Forma Intervallo Spazio prende corpo dal concetto di “spazio intermedio”, così come venne definito da Alessandro Mendini: «Riccardo Dalisi sta nello spazio intermedio fra coinvolgimento creativo e radicalismo utopico, in una sorta di ideologia della partecipazione attraverso la forma, specialmente chiara nel suo atto più profondo e maturo, che a tutt’oggi rimane il Traiano».
Pertanto ripensare oggi alle azioni sociali di Dalisi permette di riconsiderare il nostro approccio alla manifestazione estetica, alla relazione con l’alterità, e ricalibrare quei fenomeni che sottendono all’idea di spazio come attesa, architettura e oggetto, senza i quali non può esserci partecipazione, azione sociale e pensiero politico.
Il percorso progettuale nasce con l’obiettivo di problematizzare l’ontologia dell’azione collettiva, di lavorare in maniera concreta sull’idea stessa di spazio attivo e mobile, nonché indagare il senso profondo e sotterraneo che collega le azioni sociali di Riccardo Dalisi ai concetti di accadimento e imprevisto, elementi esistenziali ed emergenziali della nostra società contemporanea.
La mostraRiccardo Dalisi – Forma Intervallo Spazio accoglie il pubblico nel foyer con le due grandi sculture, Guerriera e Dal cuore verso l’alto, mentre il vano scala sarà oggetto di una installazione alta circa 8 metri, realizzata durante i laboratori con gli studenti.
Nelle sale espositive altri elementi scultorei di Dalisi introducono all’esperienza con il rione Traiano e a quella della Global Tools: opere storiche, quali lavori di cartapesta e le seggioline realizzate con i bambini del rione, e prototipi originali come quelli sviluppati per la caffettiera napoletana (Compasso d’Oro 1981). Completano il percorso espositivo disegni e opere pittoriche, proposti anche come vinili a parete, che avranno il compito di guidare il visitatore alla comprensione della poetica del maestro.
Numerosi, nel corso del mese, i laboratori, anche fuori dal Centro Trevi, che coinvolgeranno gli studenti e la cittadinanza.