Fotografare il design, a Milano una mostra su 50 anni di attività dello studio Ballo+Ballo

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Fino al 3 novembre 2024 il Castello Sforzesco di Milano ospita la mostra Ballo&Ballo. Fotografia e design a Milano, 1956-2005 curata da Silvia Paoli, prodotta da Comune di Milano – Cultura, Castello Sforzesco e Silvana Editoriale.

 

Studio Ballo+Ballo, 1981, “La nuova tavolozza, tutti i colori in campo”, Adriana Botti Monti per Casa Vogue, Salone del Mobile 1981.

 

Il percorso accoglie oltre un centinaio di fotografie dello studio Ballo+Ballo, il più importante studio fotografico italiano per le immagini di design, formato da Aldo Ballo e da Marirosa Toscani attivo sin dai primi anni Cinquanta.

Lo studio è stato un luogo di confronto tra artisti, architetti, designer come, tra i molti, Bruno Munari, Gae Aulenti, Cini Boeri, Ettore Sottsass, Pier Giacomo e Achille Castiglioni, Enzo Mari, Alessandro Mendini e molti altri ancora. I Ballo hanno collaborato con loro e con importanti industrie italiane come Olivetti, Cassina, Danese, Zanotta, Brionvega, Alessi, Arflex, Bassetti, Barilla, Kartell, Artemide, Tecno, Driade, Borsalino, B&B Italia, Venini, e con La Rinascente.

 

Studio Ballo+Ballo, 1965, sedia per bambini K 1340, Marco Zanuso con Richard Sapper per Kartell, Compasso d’Oro 1964.

 

Un esempio: per la grande mostra tenutasi al MoMA di New York nel 1972, Italy: The New Domestic Landscape, a cura di Emilio Ambasz, le immagini in catalogo vengono affidate ad Aldo Ballo.

 

Studio Ballo+Ballo, 1971, poltrona Joe, Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi per Poltronova.

 

In mostra, oltre alle fotografie dei Ballo, ci sono anche alcuni oggetti di design, in prestito dall’ADI Design Museum e dalle raccolte d’arte applicata del Castello sforzesco, e alcuni oggetti originali appartenuti ai due fotografi, oltre a riviste d’epoca con cui i Ballo hanno collaborato e volumi contenenti loro fotografie.

Grazie alle videoinstallazioni di Studio Azzurro, che dialogano con le foto e gli oggetti in mostra, tutto ciò che è memoria e non poteva essere archiviato – i processi fotografici, il rapporto con gli oggetti di design esposti in mostra, la costruzione degli allestimenti in studio – diventa tangibile, rendendo accessibili anche momenti, processi, esperienze del laboratorio Ballo.

 

Studio Ballo+Ballo, 1991, spremiagrumi Juicy Salif,  Philippe Starck per Alessi.

 

Nella sala dei pilastri sono esposti grandi ritratti di importanti designer, in dialogo con le fotografie degli oggetti da loro progettati, e inoltre un omaggio ad alcuni ritratti realizzati da Marirosa.

La mostra è completata dai ritratti video realizzati negli anni da Studio Azzurro, dove molti dei protagonisti del design e dell’arte italiana si passano il testimone in un montaggio a sei schermi sincronizzati, dando vita a un racconto corale che restituisce appieno ciò che i Ballo hanno rappresentato, e lasciato, al mondo del design e della cultura.

 

Studio Ballo+Ballo, 1957, macchina per scrivere portatile Lettera 22, Marcello Nizzoli per Olivetti, Compasso d’Oro 1954.

 

L’idea di una mostra nasce nel 2022, quando Marirosa Toscani Ballo donò al civico archivio fotografico del comune di Milano l’archivio dello Studio Ballo+Ballo, esito del lavoro di una vita con il marito Aldo Ballo.
Nel 2023 il civico archivio fotografico ha partecipato al bando Strategia Fotografia promosso dal Mic con un progetto di valorizzazione dell’archivio, che risulta vincitore, e dà così il via allo studio del progetto di mostra e del catalogo bilingue, italiano-inglese, con apparati scientifici, saggi e immagini, edito da Silvana Editoriale.

Studio Ballo+Ballo, Aldo, Marirosa, Tobia, 1975, Milano, civico archivio fotografico, archivio Ballo+Ballo.

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