Fuorisalone, il cortile di Dontstop al Base

Le installazioni realizzate in città in occasione del FuoriSalone (Milano, 17-22 aprile) assumono, oltre al valore funzionale, un forte significato iconico. Spesso, grazie alla creatività di architetti e designer, numerosi luoghi di Milano, alcuni simbolici altri dimenticati, vengono ripensati e riutilizzati.

È il caso di Base, lo spazio polifunzionale di via Tortona dedicato all´arte e alla creatività ricavato dalla ristrutturazione dell´ex Ansaldo, che quest´anno ha affidato il compito di allestire i suoi spazi esterni allo studio di architettura Dontstop Architetture di Michele Brunello e Marco Brega, che saranno presenti con il progetto “Il Cortile”.

La proposta dello studio milanese, la cui ricerca è volta a reinventare i luoghi della cultura contemporanea, è di proiettare all’esterno la vocazione culturale di Base e valorizzare lo spazio aperto pertinente, che lo mette in relazione con le altre realtà che abitano il lotto, tra cui il Mudec, il Museo delle Culture, e i Laboratori-Atelier del Teatro alla Scala. Inserendosi in un contesto appartenente a una nuova generazione di spazi, che non corrisponde ai canoni dello spazio pubblico e nemmeno a quelli dello spazio privato, l’intervento risponde alle istanze sociali, economiche e culturali della città interpretando lo spazio come un organismo vivo, e non più come una rigida scatola che contiene funzioni.

Le due installazioni ideate da DONTSTOP per l´ingresso agli spazi esterni di Base (render Dontstop)

Il progetto parte dal piano carrabile, sovrascritto da una reinterpretazione della segnaletica stradale orizzontale in continuità con lo spazio urbano, che facilita la permanenza nel cortile e definisce le attività che si svolgono al suo interno in maniera non deterministica. A questo livello si contrappone il piano di copertura, dove protagonista è il verde elevato in quota. Le due logiche agiscono in parallelo, suggerendo una riappropriazione dello spazio aperto non solo dal punto di vista umano, ma anche naturale.

Una delle due strutture che verranno posizionate all´esterno del Base. Il manufatto – modulare, assemblato a secco, smontabile e riposizionabile secondo le esigenze – sarà il punto di accoglienza, centro informazioni, bar, regia e postazione sopraelevata per dj set, incarnando la natura flessibile del progetto (disegno Dontstop)

Il funzionamento della struttura modulare (disegno Dontstop)

L’ingresso su Largo delle Culture diventa l’accesso principale all’area, convogliando anche i visitatori diretti al Mudec grazie ad alcuni interventi di manutenzione e di miglioramento delle caratteristiche estetiche del portico d’ingresso. All’interno, fulcro di tutto il progetto, è la torretta, un nuovo manufatto assemblato a secco, smontabile e riposizionabile a seconda delle esigenze. La struttura, di dimensioni ridotte, ma dal volume iconico, sarà un punto di accoglienza, centro informazioni, bar, regia e postazione sopraelevata per dj set, incarnando la natura flessibile del progetto.

Pianta e sezione della torretta posizionata all´ingreso del Base (disegni Dontstop)

L’impianto del cortile rimane inalterato, garantendo la percorribilità agli automezzi che servono i laboratori del Teatro alla Scala e gli uffici comunali interni: è la grafica a terra ad articolare lo spazio, scandito all’occorrenza da funzioni anche molto diverse tra loro nel segno della massima fruibilità. Non solo luogo di passaggio, infatti, Il Cortile si trasforma nell’arco della giornata: da area dedicata agli incontri, alle attività culturali e al lavoro all’aperto, a location per spettacoli, concerti ed eventi ricreativi legati al mondo della moda e del design.

Un palco coperto, realizzato su misura, ruota facendo perno su un albero preesistente, inglobando l’elemento naturale nella progettazione. Il nuovo teatro mobile rende possibili molteplici configurazioni spaziali, grazie a un sistema di carrelli e binari che consente il movimento di due pedane laterali e delle quinte, davanti alle quali all’occorrenza viene fissato il telo per le proiezioni.

Nel cortile, gli arredi si presentano come blocchi monolitici dalle forme pure, leggeri e facili da spostare a seconda degli usi. Concepiti con un approccio innovativo, sono realizzati tramite l’incollaggio con resine naturali e il riutilizzo delle polveri lapidee di scarto dalle lavorazioni di cava.

Proseguendo all’interno del complesso, caratterizzato da grande permeabilità, si giunge a un viale ampio 10 metri e parallelo a via Tortona, che connette Base al Mudec. Questo corridoio, in posizione più intima e defilata, è pensato per ospitare postazioni di studio e lavoro all’aperto. Una grande copertura verde, costituita da una fitta trama di liane e cavi tesi, crea un microclima piacevole e favorevole all’ozio creativo.

Al progetto hanno lavorato Andrea Angeli (team leader), Giulia Benedetti e Elena Meroni. Per il verde hanno lavorato Giorgio e Raquel D´Ambrosio.

DONTSTOP Architetture – Viene fondato nel 2011 da Michele Brunello e Marco Brega. Opera nei settori dell´architettura, del design e della ricerca. Numerosi i progetti firmati dallo studio (tra questi le residenze a Milano, Lodi e gli edifici sportivi ad Appiano Gentile) e anche gli studi urbanistici e strategici (Pordenone, Venezia). Molteplici i progetti di allestimenti di mostre, installazioni temporanee e scenografie (Beijing Design Week, il Salone del Mobile, La Biennale).

Marco Brega – Milanese (1970), architetto, ha maturato anni di esperienza nella gestione e nel coordinamento di progetti residenziali, infrastrutturali e di edifici complessi. È direttore tecnico dello studio. Ha lavorato alla riqualificazione dello stadio di San Siro, al cluster delle Spezie a Expo2015 e al parco dell´Abitare di Lodi. Nel 2016 ha progettato il percorso espositivo del museo internazionale del calcio nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano.

Michele Brunello – Veronese (1975), architetto, opera tra Milano e Venezia. Dal 2016 è fondatore e direttore creativo di Sino European Innovation Institute di Milano. In precedenza ha lavorato con Stefano Boeri Architetti e co-fondato la start-up Sba di Shanghai. A Venezia ha fondato il gruppo AttualMente e ha curato mostre con Hans Ulrich Obrist e Armin Linke. Ha insegnato al Politecnico di Milano e allo Iuav di Venezia. Ha collaborato come editor con riviste internazionali di architettura (Time+Architecture, Domus, Abitare).

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