Inaugurato ieri a Modena il Museo Casa Enzo Ferrari: alla vecchia officina del padre e alla casa dove nacque il Drake nel 1898 è stato affiancato il nuovo edificio di circa 5.000 mq frutto dal progetto “open hand” di Jan Kaplický, vincitore del concorso indetto dalla Fondazione nel 2004 e realizzato sotto la direzione artistica dell’architetto Andrea Morgante, già direttore associato di Future Systems e oggi titolare dello Studio Shiro.
Come gli altri lavori di Kaplický (suo il fantascientifico Selfridge di Birmingham) il nuovo museo è una costruzione monoscocca senza angoli la cui ispirazione è in questo caso evidente, a partire dalla grande copertura in doghe di alluminio curvate nelle tre direzioni che per il colore giallo, le dieci fenditure di aerazione e le gobbe che sembrano accogliere giganteschi tromboncini di aspirazione ricorda il cofano di un’auto sportiva. Una copertura che rimane a un’altezza di 12 metri, evitando di sovrastare il corpo dell’edificio ottocentesco e che all’interno dello spazio espositivo è celata da bianchi teli Barrisol tesi tra giunzioni longitudinali in alluminio che dissimulano anche gli attacchi dell’illuminazione (Martini), traslucidi e permeabili all’aria per favorirne lo scambio attraverso le fenditure la cui apertura è regolata da un sistema domotico. La curvatura prosegue per tutto lo spazio espositivo compresa la stessa pavimentazione (in resina) che, con opportune pendenze, conduce al cuore aperto e sotterraneo con cui è stato possibile ricavare una slp maggiore dell’area di cantiere senza violare la regola dell’altezza massima.
A quota -4, in coincidenza di ingresso, biglietteria, caffetteria e bookshop di piano terra, si aprono una conference room, una sala proiezioni e il centro di documentazione intitolato ad Andrea Scaglietti, insieme a Pinin Farina il carrozziere più vicino a Enzo Ferrari. È con tutta evidenza una tecnologia di tipo nautico quella che ha consentito di creare luci così ampie senza pilastri strutturali, la stessa che si ritrova anche nella facciata vetrata, doppiamente curva in pianta e inclinata rispetto al terreno di 12,5°, che accoglie i visitatori e che si apre sulla casa natale, con cavi in acciaio di 30 mm di diametro pretensionati (portata di 40 ton. ciascuno) che reggono le lastre di vetro-camera ottenendo così la massima continuità visiva dell’intera superficie vetrata.
particolare del sistema di fissaggio dei pannelli vetrati mediante cavi in acciaio pretensionati
Una sfida importante per la società Politecnica, che ha comportato una progettazione strutturale a metà strada tra ingegneria civile e ingegneria meccanica, per il direttore dei lavori Ing. Fabio Camorani di Politecnica e per la direzione tecnica del cantiere, curata dall’Ing. Giuseppe Coppi della Cooperativa di Costruzioni di Modena.
Andrea Morgante, responsabile anche degli allestimenti e dell’interior design, ha voluto a tutti i costi che in questo spazio espositivo, un guscio curvo interamente bianco, le automobili esposte come opere d’arte “galleggiassero” su pedane, anch’esse bianche, realizzate in fibra di vetro su un piedistallo centrale in ferro pressoché invisibile alla vista, con un risultato che le immagini permettono già di apprezzare ma che dal vivo appare ancora più suggestivo.
Per quanto riguarda l’edificio storico, al recupero della copertura si è affiancato un semplice irrigidimento strutturale in funzione antisismica, svolto con due eleganti pilastri in ferro che richiamano le forme del nuovo spazio museale e che ben si collegano al gioco di “costole” bianche verticali che con le loro curvature sporgenti e rientranti muovono il percorso di visita tra video (retroproiettati su teli Barrisol traslucidi), teche di memorabilia e documenti che ricostruiscono la meraviglia e le glorie di quest’area della pianura padana, opportunamente ribattezzata “motor valley” per l’ineguagliata concentrazione di esperienze automobilistiche sportive che solo la passione di generazioni di artigiani, specialisti, pazzi e imprenditori ha reso possibile.
Museo Casa Enzo Ferrari, Via Paolo Ferrari 85, Modena
Committente |
Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari |
Concept design |
Jan Kaplický (Future Systems), 2004 |
Completamento |
marzo 2012 |
Superficie area di progetto |
10,600 mq |
Superficie interna |
5,200 mq (4,200 mq Galleria, 1,000 mq casa natale) |
Importo Lavori |
€ 14.200.000 |
Capo progetto |
Andrea Morgante |
Team di progetto concorsuale |
Jan Kaplický, Andrea Morgante, Liz Middleton, Federico Celoni |
Team di progetto (2005-2007) |
Andrea Morgante, Søren Aagaard, Oriana Cremella, Cristina Greco, Clancy Meyers, Liz Middleton, Itai Palti, Maria Persichella, Filippo Previtali, Daria Trovato |
Direzione Artistica (2009-2012) |
Andrea Morgante (Shiro Studio) |
Progetto allestimenti interni |
Jan Kaplický (Future Systems), Andrea Morgante (Shiro Studio) |
Consulenza strutturale e ambientale |
Arup London |
Project Management e Direzione Lavori |
Politecnica- Modena |
Team di progettazione Politecnica |
Francesca Federzoni, Fabio Camorani, Marcello Gusso, Francesco Frassineti, Paolo Muratori, Stefano Simonini, Fatima Alagna e Renzo Pavignani |
Main Contractor |
ATI con capogruppo Cooperativa di Costruzioni di Modena, Ing. Ferrari Spa, ITE Group Srl, CMB |
Direttore tecnico |
Giuseppe Coppi (CdC – Modena) |