Poliedrico e sensibile interprete del mondo contemporaneo, l’artista Giulio Caponi ha fatto del tappeto il suo mezzo espressivo privilegiato: opere uniche, realizzate interamente a mano con punto erba e punto croce, che mescolano poesia, memoria e materia. Ogni lavoro nasce nel suo laboratorio a Brescia, dove l’artista è tornato dopo lunghi soggiorni a Barcellona e Parigi.

La sua produzione può essere letta come una poesia visiva, nella quale frammenti di vita quotidiana si traducono in ricami. Tra le creazioni più recenti, l’arazzo intitolato Evoluzione Sentimentale del Parco nelle Notti di Marzo, in cui convivono elementi autobiografici e riferimenti culturali: «Nel mese di marzo fiorisce la magnolia e quest’anno la fioritura è coincisa con il Ramadan che ha colorato di toni orientali il quartiere. Ho aggiunto un inserto di un tappeto ottomano dei primi del Novecento in seta. Un inserto molto, molto prezioso, perché tra i primi ricami realizzati a macchina in Turchia» racconta Caponi. L’opera misura 270×260 cm ed è realizzata in cotone, con un inserto in seta.

Con oltre trent’anni di attività alle spalle, Giulio Caponi continua a rinnovare il linguaggio del ricamo con un approccio personale e poetico, dando vita a un percorso artistico in cui arte tessile e parola scritta si fondono in una narrazione intima e stratificata.
