Restauro, architettura contemporanea e landscape design sono gli strumenti di rigenerazione urbana adottati da AutonomeForme per lo storico quartiere della Kalsa.
Il progetto Palermo – Al-halisah interviene sul quartiere della Kalsa (in arabo Al-halisah, l´eletta) esaltando l’essenza plurima e stratificata di Palermo. Cuore del quartiere è Piazza Marina con il giardino disegnato da G. B. Filippo Basile che ospita esemplari di Ficus magnolideum tra i più antichi d’Europa. In quest’area ricca di storia insistono alcune tra le principali istituzioni culturali cittadine: Palazzo Abatellis, il Complesso dello Steri, la Galleria d’Arte Moderna, il Museo delle Marionette, il Complesso Monumentale dello Spasimo e il Teatro Libero. Permangono tuttavia molti edifici abbandonati e vuoti urbani che rappresentano un’occasione per ripensare la città consolidata proponendo nuovi spazi per la cultura. Partendo dal recupero di Palazzo Greco, Piazza Scopari e Palazzo Sammartino, il progetto determina un “dispositivo di rigenerazione urbana” e definisce un sistema di piazze, giardini e spazi per la cultura e la ricettività. Su Via Alloro, di fronte a Palazzo Abatellis, il primo stralcio dell’intervento è costituito dal restauro di Palazzo Greco e dal ridisegno del piano di Piazza Scopari, un vuoto urbano determinato dal bombardamento di una parte dell’edificio nobiliare che offre una visione sullo stereometrico volume dello Steri e su Piazza Marina.
Diagramma urbano del progetto “Palermo Al-halisah” con l´individuazione delle principali relazioni
L’intervento di Palazzo Greco, completato nel marzo del 2013 dopo 5 anni di lavori, interessa una superficie di circa 2.000 mq. su 5 livelli e ha riguardato il consolidamento strutturale, il restauro delle facciate, del cortile interno, della scala e delle coperture e la totale ristrutturazione degli interni per ospitarvi spazi ricettivi, 13 residenze-laboratorio caratterizzate da ampie sale e spazi espositivi al piano terra La nuova distribuzione degli interni esalta la particolare condizione di luce e le caratteristiche dimensionali e spaziali tipiche del centro storico di Palermo. A causa della complessità compositiva dell’edificio e dell’intervento proposto, le sezioni hanno costituito lo strumento di controllo principale in tutte le fasi e le scale del progetto. Tra le numerose stratificazioni riportate alla luce figurano resti datati intorno all’anno Mille, un vicolo inglobato nel palazzo e una torre d´acqua di origine araba con un residuo di catusi, tubi in terracotta che adducevano l´acqua per gravità e, sulla facciata su Via Alloro, uno tra i pochi esempi d’intonaco originale del centro storico di Palermo, restaurato attraverso un delicato intervento che ha restituito il raffinato partito decorativo ottocentesco dai colori ocra e rosso.
La corte interna di Palazzo Greco (foto ©Archivio AutonomeForme Architects and Landscape Designers)
Attualmente lo studio sta definendo il progetto di riqualificazione di Piazza Scopari e di Palazzo Sammartino. L’intervento su Piazza Scopari permetterà di riconnettere il Palazzo Abatellis con Palazzo Greco e con il complesso dello Steri che ospita il Rettorato e alcuni spazi dell’Università. Infine Palazzo Sammartino, un edificio nobiliare della seconda metà del Seicento distrutto dalle bombe e tutt’oggi abbandonato, dove il progetto prevede l’innesto di un nuovo volume a due livelli caratterizzato da una superficie porosa che, come una moderna “masrabiyya” (sistema di raffrescamento passivo tipico della tradizione costruttiva araba), capta luce e aria. Posto a margine della Kalsa e visibile anche dall’antico porto della Cala e dal Castello a Mare, il nuovo volume della Casa delle Associazioni di Palazzo Sammartino sarà una lanterna contemporanea, un faro rivolto verso la città e il suo porto.
A destra, Piazza Scopari con il retro di Palazzo Greco oggi; a sinistra, render che mostra com´è stata riprogettata (©Archivio AutonomeForme Architects and Landscape Designers)