Il design di Q&A Studio per il retail di Fila Fusion a Pechino

Nel cuore di Pechino, lo studio italo-cinese Q&A Studio ha completato il concept store Fila Fusion intrecciando in una narrazione contemporanea elementi della cultura italiana.

 

Il negozio di 170 mq è stato completato nell’ottobre 2023, ph. ©Seth Powers.

 

La strategia di progettazione ruota attorno al concetto di traduzione: per esempio, le statue si trasformano in manichini, mentre colonne e frammenti di rovine romane fungono da spazi espositivi per i prodotti.
A soffitto una struttura metallica richiama la forma dei tradizionali portici italiani, mentre il sanpietrino all’ingresso ricorda la pavimentazione delle nostre piazze, un tocco di tradizione in contrasto con il carattere industriale dello spazio.

 

Q&A Studio ha progettato il negozio un viaggio coinvolgente attraverso l’intersezione tra il patrimonio culturale italiano e lo stile contemporaneo, ph. ©Seth Powers.

 

Sono stati selezionati attentamente gli elementi chiave del design del patrimonio artistico e culturale italiano e della vita di strada, integrandoli in unità funzionali che riecheggiano l’eredità del marchio sportivo originario di Biella.
Altri riferimenti all’italianità sono i rimandi ai pavimenti in ciottoli e alle pareti bugnate.

 

Gianmaria Quarta, Michele Armando, Lorenzo Trucato, Carlin Sun, Xinyi You compongono il team di progettazione di Q&A Studio impegnato nello sviluppo del negozio di Pechino, ph. ©Seth Powers.

 

Ispirandosi al concetto della domus romana, la fase di progettazione ha modellato le aree funzionali e i flussi del negozio, creando un ambiente di vendita dinamico e coinvolgente. Ogni angolo dello spazio è un invito all’esplorazione, dove l’ingresso non solo dà il tono ma rispecchia la grandezza e la decadenza del passato italiano.

La tavolozza dei colori presenta sfumature di grigio caldo, completate da accenti di verde pastello. Una combinazione è pensata anche per esaltare il caratteristico blu associato al marchio Fila Fusion.

 

Colonne e frammenti di rovine romane fungono da spazi espositivi per i prodotti, ph. ©Seth Powers.

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