IL FUTURO DI MILANO PARTE DAGLI SCALI

Milano guarda al suo futuro a partire dagli ex scali ferroviari, un’operazione urbanistica di respiro ventennale che riguarda nel complesso un milione e 200mila mq. E lo fa attraverso una consultazione pubblica e il coinvolgimento di cinque architetti di fama internazionale, cui FS Sistemi Urbani affida il compito di definire altrettante visioni, generali sulla città e specifici per ciascuna delle sette aree. 

Il confronto con i cittadini e con gli esperti partirà giovedì 15 dicembre e si svilupperà per i due giorni successivi. L’iniziativa, dal titolo Dagli scali, la nuova città, è promosso da Ferrovie dello Stato Sistemi Urbani, con la collaborazione del Comune di Milano e il patrocinio dI Regione Lombardia.

La roadmap dell’iniziativa, aperta a tutti, prevede un laboratorio di ascolto al quale sono stati invitati i professionisti incaricati: Stefano Boeri, Francine Marie Jeanne Houben (studio olandese Mecanoo), Benedetta Tagliabue (Embt), Ma Yansong (Mad Architects) e Cino Zucchi, che con il supporto di un advisor tecnico internazionale (Aecom) raccoglieranno le idee e le proposte dei presenti. Le cinque visioni verranno poi presentate all’amministrazione comunale nel marzo prossimo per metterla in condizione di decidere come arricchire l’accordo di programma che il consiglio comunale sarà chiamato a votare entro la prossima estate.

Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e San Cristoforo sono i sette scali ferroviari milanesi inseriti nel progetto di riqualificazione.

Nella mattinata inaugurale del workshop è prevista una sessione istituzionale dedicata all’approfondimento dei trend di sviluppo della città, mentre nel pomeriggio, e per tutta la giornata di venerdì 16 dicembre, saranno organizzati tavoli di lavoro operativi, aperti al pubblico.

«Abbiamo davanti una delle più grandi sfide per il futuro di Milano -ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran – Vogliamo coinvolgere i cittadini nell’individuazione di nuove funzioni per gli scali. Tutti i milanesi possono contribuire con idee e proposte. Questa è una grande occasione per ripensare Milano e fare in modo che queste aree, oggi degradate, diventino spazi sostenibili e di sviluppo».

Il sociologo Mario Abis, gli architetti Josep Acebillo, Isabella Inti e Leopoldo Freyrie, quest’ultimo con funzioni di coordinatore, fanno parte del comitato scientifico dell’operazione.

Immancabili le polemiche, innescate subito dopo l’annuncio della tre giorni mianese. Sono oltre duecento gli architetti e le personalità del mondo della cultura che hanno aderito all’appello (pdf) sul futuro degli scali ferroviari milanesi che, affermando che l’incarico ai cinque team di progettazione non rispetta i contenuti della delibera di indirizzi del coniglio comunale del 14 novembre scorso, invita FS, Comune e Regione a sospendere il workshop e a indire concorsi di idee per sondare le alternative planivolumetriche sulle aree in questione.

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