IL PRIMO RAMO DELLA STRATEGIA VERDE DI MARGHERA

Si chiama Primo Ramo il progetto presentato oggi al Vega – Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, durante l’inaugurazione della mostra “LAND25: Omaggio al paesaggio italiano” ed è il primo intervento della “Green Tree Strategy” ideata da Andreas Kipar per riconvertire una vasta area industriale in via di dismissione come quella di Porto Marghera attraverso la creazione di infrastrutture verdi che come in un “albero delle relazioni” colleghino le radici ancorate nella città di Venezia con la chioma cresciuta in terraferma. 

l´idea di Andreas Kipar per riqualificare la terraferma di Venezia

Ideato e promosso da Vega, progettato dallo studio di architettura 120 grammi e realizzato da un’aggregazione di nove imprese venete, Primo Ramo sarà un padiglione a cielo aperto, interamente ecosostenibile, con pavimentazione high tech, arredo urbano, verde e immersive media, per accogliere installazioni ed eventi indoor e outdoor da maggio a ottobre, quando, in coincidenza con EXPO2015 Milano, a Marghera sarà allestito l’evento collaterale Aquae Venezia.

«Il processo di rigenerazione è avviato e ha l’obiettivo di concretizzarsi proprio intorno alle aree Vega che ospiteranno l’evento Aquae Venezia 2015, collaterale di Expo Milano 2015, ospitata nel nuovo padiglione espositivo attraverso la costituzione di un nuovo bypass verde – dichiara Tommaso Santini, Ad di Vega – il primo intervento concreto è Primo Ramo, per il quale abbiamo ottenuto due finanziamenti: dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Grazie al posizionamento del progetto Vega Waterfront abbiamo raggiunto un buon risultato: l’allocazione di 24 milioni di euro inseriti nell’accordo di programma firmato da Comune, Regione, Autorità Portuale e Ministero dello Sviluppo Economico destinati alla viabilità dell’ambito urbanistico del Parco e la nuova infrastruttura per l’accessibilità a quest’area dalla strada regionale. Per valorizzare al meglio l’intera area, oltre alla viabilità, sono allo studio interventi sulla mobilità per garantire il trasporto via terra e via acqua dal Canale Brentella».

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