Il 3 febbraio in Finlandia è la festa dell’architettura. Non si tratta di un happening di marketing, anche se fino al 6, con il tema ‘Everlasting design’, sono le giornate del design e dell’architettura finlandese. Si tratta invece di un provvedimento di Sanna Marin, la giovane primo ministro del Paese, che invita tutti gli edifici pubblici ad esporre la bandiera nazionale.
Un provvedimento che coincide con l’importanza che da sempre la Finlandia attribuisce all’architettura e che trova concreta applicazione nella nuova politica governativa per l’architettura appena varata, che fissa i temi-chiave, gli obiettivi e le misure per lo sviluppo di un ambiente costruito sostenibile da qui al 2035.
Diversamente da quanto accade (o non accade) nel nostro Paese, il programma di governo sottolinea l’importanza dell’architettura come parte della vita quotidiana e come strumento per promuovere il benessere delle persone e la sostenibilità sociale della nazione. Con l’ausilio dell’architettura, dell’educazione alla progettazione e della condivisione delle scelte è possibile aumentare nel pubblico la consapevolezza dell’importanza della qualità ambientale per le persone, creando una convergenza tra cultura, arte e patrimonio culturale nell’ambiente costruito per sostenere il benessere, la vitalità territoriale e l’attrattività internazionale del Paese.
«La Finlandia è famosa all’estero proprio per la sua architettura – afferma il ministro della cultura Antti Kurvinen. Un’immagine che possiamo consolidare. Ma prendendoci cura di ciò che abbiamo costruito insieme possiamo anche creare nuove strade per sostenere la crescita economica».
E poiché formazione e ricerca sono le strade per mettere a punto soluzioni nuove e compatibili con l’ambiente, ha proseguito il ministro, «è nostro dovere prendere in esame le competenze e le esigenze che i nostri professionisti dell’architettura dovranno affrontare nei prossimi anni».
Innovazione e conservazione: gli edifici costruiti per durare, aggiunge la ministra per l’ambiente e il cambiamento climatico Emma Kari, riducono l’uso di risorse naturali, con un minore impatto sul clima e la biodiversità. Per questo «dobbiamo cominciare da un’attenta pianificazione dell’uso del suolo, della progettazione e dell’ingegneria delle costruzioni e mettere a punto nuovi strumenti e forme di cooperazione».
In Finlandia il primo programma pubblico per l’architettura fu varato nel 1998.