Il seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio al Mart

L’annuncio è di poche ore fa, quando è giunta l’ultima delle attese conferme istituzionali: dal 9 ottobre e fino al 4 dicembre la monumentale tela di Caravaggio conservata a Siracusa sarà esposta in una grande mostra al Mart di Rovereto.

Dalla prossima settimana sarà possibile acquistare il biglietto online. Grazie alle proiezioni delle prenotazioni il Mart estenderà gli orari di apertura in ragione delle richieste: come ha impetuosamente affermato lo stesso Vittorio Sgarbi, da pochi mesi nominato presidente del Mart, «terremo aperto anche di notte se sarà necessario, perché tutti devono vedere questa mostra!».

L'opera

Nel 1608 Caravaggio, condannato a decapitazione e continuamente in fuga, evase da Malta e giunse a Siracusa. Qui realizzò il Seppellimento di Santa Lucia per l’altare maggiore della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, nel luogo dove, secondo la tradizione, la Santa fu martirizzata e sepolta. La scena sembra collocata negli ambienti sotterranei e bui delle note latomie sottostanti la Chiesa, dove si trova il sepolcro della martire.

Si tratta della tela imponente di un Caravaggio ormai maturo, ossessionato dall’idea della decapitazione, maestro nella regia di composizioni articolate in dipinti sempre più silenti e spirituali. La sua forza espressiva emerge soprattutto attraverso i rapporti tra personaggi e spazio scenografico, dalla tensione conferita grazie a una luce guizzante e dalla materialità della tela e del colore. Nelle mura sullo sfondo della scena, che occupano quasi i due terzi del dipinto senza nessuna figura, si percepisce il senso della forma che si sgretola, della forma che diventa “non-forma”, nella quale lo spettatore contemporaneo può individuare un effetto espressivo accostabile all’Informale.

Seguendo liaisons concettuali, il Seppellimento di Santa Lucia sarà a confronto con una selezione di opere del grande maestro dell’Informale italiano Alberto Burri.

Alberto Burri, sacco combustione, 1952-1958, Mart, collezione privata

In un continuo rimando tra immagini, simboli e affinità, completano la mostra il grande dipinto I naufraghi (1934) di Cagnaccio di San Pietro, le opere dell’artista Nicola Verlato e del fotografo Massimo Siragusa e alcune fotografie sulla vita e la morte di Pier Paolo Pasolini.

Cagnaccio di San Pietro, I naufraghi, 1934, Mart, collezione VAF Stiftung
Massimo Siragusa, dalla serie Il Cretto Grande di Gibellina, 2018, Ed. Postcart

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top