Ciò che chiedono gli utenti, nel residenziale e negli uffici, non è una specifica caldaia ma, da un lato, il grado di temperatura e umidità più confortevole e dall’altro il risparmio nel consumo di energia.
Prende le mosse da queste premesse – meno ovvie di quanto possano sembrare per un mondo, quello della termotecnica, che si è sempre concentrato unicamente sul “prodotto” – il percorso avviato da Baxi, l’azienda di Bassano del Grappa specializzata nelle soluzioni di riscaldamento – e da qualche anno anche di raffrescamento – al secondo posto in Italia per quota di mercato nella produzione di caldaie tradizionali, a condensazione e sistemi ibridi.
Due i punti chiave di questo percorso: la formazione degli operatori dell’impiantistica e la digitalizzazione. Che a sua volta impatta sulla catena di produzione, dove ogni gruppo di componenti è tracciabile in ogni fase della costruzione tramite tag Rfid, e sulla raccolta di informazioni sul reale funzionamento del sistema una volta in opera.
In altre parole, per rispondere alle concrete domande degli utenti delle soluzioni di climatizzazione – si tratti di riscaldamento o raffrescamento – Baxi si occupa del sistema nel suo complesso, con il rilievo, la trasmissione e la raccolta di dati sul suo funzionamento in tempo reale, date anche le condizioni ambientali.
Come elementi centrali del sistema, caldaia, boiler e pompe di calore seguono ormai da tempo un’evoluzione anche normativa legata all’impatto ambientale che nel giro di pochi decenni ha trasformato gli impianti in una componente fondamentale della macchina-edificio. Un’evoluzione che ha seguito diverse fasi, dall’enfasi dei primi anni Duemila verso il solare termico alla diffusione delle pompe di calore.
Analizzando i pro e i contro delle diverse soluzioni, specie in rapporto alle caratteristiche climatiche dell’Italia e del patrimonio edilizio nazionale, Baxi ha imboccato con decisione la strada dell’ibrido, che sfrutta al meglio i vantaggi delle soluzioni elettriche (pompe di calore) specie quando si tratta di autoproduzione da fotovoltaico, e delle caldaie a combustibile fossile a condensazione, che da sole garantiscono un risparmio nei consumi intorno al 15% rispetto alle caldaie tradizionali.
Tra le novità che emergono dal lavoro del reparto ricerca e sviluppo di Baxi, che impiega più di 40 collaboratori, anche la gamma solo elettrica Csi E (Complete System Integration). Due le tipologie disponibili, con pompa di calore aria-acqua monoblocco inverter (da 6 e 10 kW) e con pompa di calore aria-acqua splittata inverter (da 6, 8 e 11 kW). Grazie alle tecnologie impiegate, questi sistemi sono in grado di fornire riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria; nel caso di temperature particolarmente basse, inoltre, intervengono le resistenze elettriche garantendo massima affidabilità e continuità di servizio del sistema.
In entrambe le versioni tutti gli elementi del sistema sono alloggiati all’interno della cassa di contenimento che può essere incassata nel muro o in un armadio di contenimento esterno, riducendo al minimo gli ingombri.
Il cervello tecnologico dei sistemi Csi è affidato al software Think Easy 2.0 che consente di gestire, monitorare e massimizzare, in tempo reale, il sistema per garantire il massimo comfort ambientale e una corretta gestione dei consumi. Per esempio, la funzione Energy Manager consente di disattivare le resistenze elettriche di integrazione nel caso ci sia un sovraccarico di domanda nell’abitazione.
Dall’anno scorso parte delle soluzioni Baxi – in particolare le applicazioni commerciali a media e alta potenza, singole o a cascata – sono disponibili per il download gratuito dalla libreria Bim di BimObject, per essere integrate nel progetto complete di tutte le informazioni utili alla completa modellazione dell’impianto termotecnico.
BAXI
Fondata nel 1925 da Augusto Wessen come Smalteria e Metallurgica Veneta, Baxi conta oggi 700 dipendenti e un fatturato 2016 di 230 milioni di euro e mantiene a Bassano del Grappa, in parte ancora all’interno degli edifici dell’epoca, l’intero processo produttivo e di ricerca e sviluppo. Diretta da Alberto Favero, oggi Baxi fa parte del gruppo internazionale Bdr Thermea, che ha contribuito a fondare insieme a De Dietrich e Remeha e che conta una decina di brand. Con sede in Olanda, Bdr Thermea opera in tutto il mondo con un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro e 6.500 dipendenti.
una foto aerea dello stabilimento di Baxi a Bassano del Grappa, in larga parte insediato negli edifici d´epoca costruiti nel 1925 |