In mostra al Masi di Lugano i disegni di Paul Klee

Fino all’8 gennaio 2023 al Masi, Museo d’arte della Svizzera italiana, a Lugano, è in corso la mostra Paul Klee. La collezione Sylvie e Jorge Helft.
Esposta per la prima volta nel suo insieme in un contesto museale, la raccolta di disegni e incisioni di Sylvie e Jorge Helft comprende una settantina di opere tra disegni a matita, a penna, pastelli, acquerelli, acqueforti e litografie, realizzate da Klee dal 1914 fino alla morte, avvenuta nel 1940.

 

Paul Klee, Spiriti del teatro, 1939, acquerello su carta su cartone, ©Nicolas Borel. In apertura, illustrazione, 1928, Penna su carta, ©Nicolas Borel.

 

Il nucleo di lavori in mostra mette in luce la forza e l’importanza del disegno, e in particolare della linea, nell’opera di Klee. Il disegno infatti non è mai stato concepito dall’artista come fase preparatoria per la realizzazione di un dipinto, ma come opera autonoma: in questo senso, è significativo considerare che quasi la metà della sua vasta produzione – che comprende circa 9.000 opere – sia costituita da disegni.

 

Duello, 1938, colore a colla su carta su cartone, ©Nicolas Borel.

 

Klee ha nutrito un particolare interesse per la qualità della linea nelle opere d’arte preistorica e nei disegni infantili, di cui apprezzava la spontaneità, l’autenticità e la riduzione delle forme. La linea veniva da lui impiegata in tutte le forme possibili: come riga dritta, a zig-zag, verticale, orizzontale, per disegnare circonferenze, frecce, numeri, lettere, segni e simboli. Inoltre, la linea ha occupato una posizione chiave anche negli scritti teorici di Klee e nelle sue lezioni al Bauhaus di Weimar e Dessau.

 

L’altra stanza dei fantasmi (nuova versione), 1925, disegno a ricalco a olio e acquerello su carta su cartone, ©Nicolas Borel.

 

La mostra, curata da Francesca Bernasconi e Arianna Quaglio, è allestita in uno spazio raccolto per permettere un dialogo ravvicinato tra le opere. Il percorso è ritmato secondo sette sezioni che esplorano temi ricorrenti e momenti chiave nell’opera di Klee: il confronto tra natura e architettura, la figura umana e il mondo animale, gli anni d’insegnamento al Bauhaus, il rapporto con le arti performative, fino a toccare il tema della malattia in relazione alla produzione dell’ultimo periodo (1935-1940).

Una speciale sezione è dedicata a edizioni d’epoca di libri illustrati da Klee, cataloghi di esposizioni, monografie e un raro esemplare completo del portfolio Meistermappe des Staatlichen Bauhauses del 1923, che contiene, tra le altre, una litografia di Vasilij Kandinskij e una composizione di László Moholy-Nagy.

 

Esperienza crudele, 1933, acquerello su carta su cartone, ©Nicolas Borel.

 

In occasione della mostra è stato pubblicato da Edizioni Casagrande il catalogo Paul Klee. La collezione Sylvie e Jorge Helft disponibile in italiano, inglese e tedesco che include un’intervista ai collezionisti realizzata da Tobia Bezzola, direttore del Masi Lugano e testi di Juan Manuel Bonet, Francisco Jarauta e Achim Moeller.

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