Se le quotazioni del mercato dell’arte rendono sempre le nuove acquisizioni più difficili per istituzioni museali pubbliche, recentemente lo Stedelijk Museum Amsterdam e il Kunstmuseum Bern – Zentrum Paul Klee hanno deciso di unire le forze per acquistare congiuntamente, da una collezione privata svizzera In the World But Don’t Know the World, un’opera monumentale realizzata nel 2009 dall’artista ghanese El Anatsui.
Recentemente protagonista della mostra El Anatsui. Triumphant Scalea Berna e fino al 21 febbraio 2021 al centro della mostra dello Stedelijk Museum di Amsterdam Small World Real World, la scultura, alta 560 cm per 10 metri di lunghezza, colpisce da lontano per le dimensioni monumentali e affascina da vicino per i dettagli che, ricavati da materie di riciclo e scarti di prodotti di consumo come i tappi di latta delle bottiglie di liquore, risplendono qui come gioielli, anche se il riferimento è alla storia coloniale dell’Africa e ai suoi abitanti, per secoli merce di scambio – anche con il liquore – nei mercati dello schiavismo.
Per lo Stedeljik, che compie quest’anno 125 anni di vita, si tratta della prima acquisizione di un’opera di El Anatsui che indica chiaramente – secondo il direttore Rein Wolfs – la direzione che il museo intende seguire: «il lavoro di El Anatsui è più di ogni altro rappresentativo dell’arte contemporanea africana e della diaspora del continente».
Dal canto suo Nina Zimmer, direttrice del Zentrum Paul Klee, spiega che «questa acquisizione congiunta dimostra cosa sia possibile fare operando congiuntamente a livello internazionale con autentico spirito collaborativo».
L’acquisizione congiunta di In The World But Don’t Know the World di El Anatsui è stata possibile grazie al sostegno finanziario della Vereniging Rembrandt (in parte grazie ai propri fondi Titus Fonds, Themafonds Naoorlogse en Hedendaagse kunst e Coleminks Fonds), del Fondo Mondriaan, della BankGiro Loterij e della svizzera Stiftung GegenwART. Ringraziamenti speciali alla Sigg Collection.
El Anatsui
Nato in Ghana nel 1944, El Anatsui vive e lavora in Nigeria dal 1975. Insegna alla facoltà di Belle Arti e Arti Applicate dell’Università della Nigeria a Nsukka ed è uno dei principali artisti del continente africano. Nel 2015 ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale Arte di Venezia.
Il suo lavoro rivela la ricerca critica di modelli di produzione artistica alternativi, nella convinzione che l’arte possa intraprendere complesse traiettorie che incrociano la storia, il tempo e la memoria, ovvero le forze che danno forma al consesso umano. Un approccio che procede di pari passo con l’esplorazione di Anatsui sull’impatto che le forze coloniali e post-coloniali hanno avuto sulle culture africane.