È stato inaugurato oggi 16 dicembre 2024 il Nuovo Ospedale di Pordenone, una struttura inserita nel vecchio recinto ospedaliero che sviluppa una Slp di 82.500 metri quadrati organizzati in una piastra comune e quattro corpi di degenza per un totale di 475 posti letto.
Destinata a diventare il principale presidio sanitario della regione, l’opera, dal costo complessivo di 276 milioni di euro, è stata finanziata dalla Regione Friuli Venezia-Giulia, dallo Stato e dal fondo Por-Fesr 2014/2020. Il progetto è di un raggruppamento formato da Politecnica (capogruppo), Pinearq, Manens e Cooprogetti di Pordenone.
«L’Ospedale riflette una nuova concezione della sanità regionale e nazionale e rappresenta un modello di innovazione ingegneristica, sostenibilità ambientale e qualità funzionale – ha affermato Paolo Muratori, ingegnere di Politecnica, responsabile del progetto e direttore dei lavori – Un’ opera che integra un proficuo lavoro di squadra tra i progettisti e la committenza, l’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale. È stato anche un lavoro dinamico, che attraversando le diverse fasi della pandemia ha intercettato e dato risposte alle emergenti esigenze sanitarie, come ad esempio quella di anticipare la necessità di maggiori posti letto in terapia intensiva, oggi uno standard nella progettazione dei nuovi ospedali».
Oltre alla degenza, la nuova struttura integra tutte le funzioni sanitarie – servizi di diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie acute – e si pone come punto di riferimento per le altre strutture ospedaliere dell’area vasta. Sostenibile ed energeticamente efficiente, è stata concepita per migliorare l’esperienza del paziente, offrendo spazi funzionali e un ambiente confortevole e accogliente. La disposizione degli spazi è stata studiata per ottimizzare l’efficienza operativa, facilitando il lavoro del personale medico e sanitario e riducendo i tempi di attesa.
La progettazione si distingue per la chiara separazione dei flussi: i percorsi sono pensati per garantire una logistica efficiente, riducendo il rischio di contaminazione e semplificando i processi.
I pazienti, il personale medico e gli utenti sono separati in percorsi distinti, garantendo la sicurezza e l’efficienza.
La piastra regolare su cui poggiano i quattro corpi di degenza, separati da ampie corti interne verdi, si collega tramite un corpo trasversale, mentre lungo il fronte strada è stato progettato un edificio a due piani per gli outpatients. Un ampio ingresso distributivo orientato verso il parcheggio assicura un accesso comodo e razionale. Il progetto ha seguito i principi di Lean Healthcare, ottimizzando gli spazi, i flussi e i consumi energetici.
L’integrazione del nuovo ospedale con il contesto urbano è stata realizzata con un’architettura sobria, ispirata alla tradizione dei portici cittadini e fortemente legata alla natura e al verde circostante. Le corti interne e le chiostrine nei vari corpi di fabbrica assicurano un’ottimale illuminazione naturale, mentre le coperture verdi praticabili generano benefici economici ed energetici, migliorando anche la qualità ambientale circostante.
La flessibilità e l’adattabilità sono state garantite da soluzioni progettuali trasversali, la distribuzione regolare degli elementi sismoresistenti e il layout modulare, che permette una rapida riconfigurazione in caso di necessità future. L’adozione della strategia antisismica, con la riduzione delle masse strutturali e l’introduzione di diaframmi di piano, migliora la stabilità e riduce l’incidenza dei materiali.
Dal punto di vista energetico e ambientale, è stato installato un impianto di trigenerazione e pompe di calore polivalenti per ridurre i consumi, mentre le coperture inverdite contribuiscono al benessere percettivo, all’isolamento termico e alla gestione delle acque meteoriche, utilizzate per l’irrigazione e il funzionamento della rete duale interna.
Pannelli fotovoltaici e solari termici forniscono energia da fonti rinnovabili, riducendo l’impatto ambientale. Un sistema di domotica Dali-Bms, che controlla l’illuminazione e i consumi, garantisce unagestione efficiente delle risorse.
Due aspetti cruciali del cantiere sono stati la gestione dei rifiuti e il riutilizzo delle terre da scavo, evitando l’invio in discarica e riducendo anche in questo modo l’impatto ambientale.
Il progetto si distingue anche per la flessibilità e la capacità di adattarsi alle evoluzioni future della tecnologia sanitaria. L’adozione della metodologia Bim (Building Information Modeling), utilizzata fin dalle prime fasi progettuali, ha permesso di ottimizzare la progettazione e la costruzionee dell’edificio, consentendo anche la creazione del Digital Twin per il futuro monitoraggio e manutenzione predittiva.
Crediti
- Località Pordenone, Italia
- Committente Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (AS FO)
- Team di progettazione Politecnica Ingegneria e Architettura Soc. Coop. (capogruppo), Pinearq s.l.p., Manens Spa, Cooprogetti Scrl, Dott. Geol. Giorgio Contratti
- Impresa mandataria Cmb Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi
- Aree di progetto 25.900 mq
- Superficie utile lorda 82.500 mq
- Volume totale 363.890 mc
- Piani fuori terra 7
- Posti letto 475 totali
- Reparti Endoscopia, Polo Vascolare, Diagnostica per Immagini, Pronto Soccorso (suddiviso in un’area generale, una pediatrica e una ortopedica), Terapia Intensiva, Medicina d’Urgenza, Blocco Operatorio, Day Hospital Chirurgico e Medico, Blocco parto, Pediatria e Day Hospital pediatrico, Degenze
- Ulteriori elementi Polo tecnologico, parcheggi interrati e a raso
- Cronologia 2015 – 2024