Due gusci in legno che si congiungono sopra l’altare come due mani in preghiera illuminate da una fascia di vetro colorato che da est a ovest simula nei colori il percorso del sole il risultato del progetto di ampliamento della cattedrale di Notre-Dame a Créteil di Architecture-Studio.
L’edificio progettato da Charles-Gustave Stoskopf, inserito con discrezione nel paesaggio urbano e privo di monumentalità, che sorgeva in luogo di questa cattedrale partiva dall’idea diffusa negli anni Settanta di una Chiesa che si mescola tra la gente fino a confondersi col tessuto urbano circostante. Créteil (famosa per il grand ensemble du Mont-Mesly, progettato anch’esso da Stoskopf e considerato un riuscito esempio di mixité multiculturale) allora contava 60mila persone. Oggi gli abitanti sono più di 90mila e la città, dove ha sede anche l’Università Val-de-Marne con 30mila studenti, conta cinque chiese cattoliche, dieci sinagoghe, una moschea che raccoglie più di 4mila fedeli, una chiesa protestante, quattro chiese evangeliche e un tempio buddista. Alla fine degli anni Duemila, con il vescovo Michel Santier emerge l’esigenza di dare maggiore visibilità alla cattedrale e di raddoppiarne la capacità di accoglienza, e nel 2009 viene incaricato del progetto di ampliamento Architecture-Studio, che per i Chantiers du Cardinal (organizzazione interdiocesana dell’Île-de-France) aveva già progettato la chiesa di Notre-Dame de l’Arche de l’Alliance, nel 15° arrondissment parigino.
Posizionamento della nuova Cattedrale all´interno della città foto©Yves Mernier |
Del precedente edificio, lo studio mantiene l’entrata originale a misura d’uomo e il presbiterio, mentre progetta una nuova forma per l’assemblea, creando uno spazio comune con le sedute disposte a forma di auditorium in cui i fedeli sono chiamati a partecipare attivamente alle celebrazioni liturgiche, e realizza un nuovo fonte battesimale che, in linea con l’altare, segna l’asse liturgico della nuova cattedrale. La navata semicircolare è protetta da due gusci sferici in legno lamellare che si congiungono verticalmente sopra l’altare, a 22 metri d’altezza, creando una volumetria monumentale che risalta anche tra gli edifici residenziali alti del quartiere.
Sezione e pianta della cattedrale ©courtesy Architecture-Studio |
L’interno si presenta come un insieme di 130 archi in legno lamellare di abete, ciascuno con un proprio raggio di curvatura, disposti a una distanza di 56 cm l’uno dall’altro, con un asse di orientamento parallelo all’asse liturgico, la cui reiterazione conferisce dinamismo all’insieme. All’intersezione dei due gusci un’ampia finestratura passante di vetrate colorate si estende da est a ovest per una lunghezza di oltre 55 metri.
Interno della Cattedrale con l´assemblea raccolta a semicerchio intorno all´altare foto©Luc Boegly |
Progettata da Udo Zembok e basata sui tre colori primari della luce (rosso, verde, blu), la vetrata è l’unica fonte di luce naturale della struttura e diventa metafora della spiritualità. Si viene a creare così uno spazio omogeneo e avvolgente che secondo le ore e le stagioni apporta all’ambiente liturgico differenti tonalità e luminosità.
Dettaglio interno della vetrata di Udo Zembok foto©Udo Zembok |
Schema tridimensionale del posizionamento della vetrata all´interno della struttura dell´edificio ©Courtesy of Udo Zembok |
La dotazione artistica comprende il fonte battesimale (di Anne Bernot), la statua della Vergine (di Françoise Bissara-Fréreau) e una statua del Cristo Accogliente di Benoit Mercier. Alto 45 metri, il campanile a guglia, staccato dal corpo dell’edificio, segnala l’ingresso alla cattedrale, scandito dal suono delle tre campane della vecchia torre campanaria. Tra la cattedrale e il vescovado (edificio che non è stato toccato dall’opera di ampliamento), è stata inserita una zona culturale con una galleria espositiva, una sala conferenze, un auditorium e un piccolo café letterario indipendenti dal programma liturgico e aperti alla comunità.
Il vescovado preesistente, un campanile a guglia e il nuovo spazio liturgico dall´alto foto©courtesy of Udo Zembok |
Il complesso liturgico di Notre-Dame a Créteil come appare oggi foto©Luc Boegly |
Il costo dell’opera, di soli 9 milioni di euro, è stato sostenuto dai Chantiers du Cardinal, dalla città di Créteil, da donazioni di privati, tra cui lo stesso Architecture-Studio, e da iniziative culturali promosse dalla diocesi finalizzate alla raccolta di fondi. La prima celebrazione ufficiale è avvenuta il 20 settembre 2015, presieduta dal cardinale André Vingt-Trois insieme a trenta vescovi francesi e africani.
Dettaglio esterno della vetrata foto©Courtesy of Udo Zembok |