Prosegue fino al 2 febbraio al Maxxi di Roma la mostra, curata da Pippo Ciorra con Angela Parente, Italia in movimento. Autostrade e futuro.
Organizzata in collaborazione con Autostrade per l’Italia, a cento anni dalla costruzione della prima autostrada italiana l’esposizione svela come le autostrade abbiano plasmato il paesaggio, la società e l’immaginario del Paese: fili che intrecciano modernità e memoria connettendo luoghi e persone e che hanno contribuito alla ricostruzione e al boom economico del dopoguerra.
Come ricorda Lorenza Baroncelli, direttrice Maxxi Architettura e Design contemporaneo, «le infrastrutture sono oggetto di mobilitazione collettiva, di un ineguagliato sforzo d’ingegno finalizzato a concepire e realizzare beni e sistemi che elevano la qualità di vita di un’intera società».
Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni tematiche. La prima sala, all’ingresso del museo, è dedicata alla storia della rete autostradale, con il grande plastico originale del progetto della A1 Milano-Napoli risalente al 1964, e quello del viadotto Aglio, un’infrastruttura simbolo dell’Autosole per complessità realizzativa.

Il secondo spazio, dedicato al Viaggio, sottolinea il ruolo dell’autostrada non solo come congiunzione tra regioni e città ma come esperienza antropologica ed estetica a sé stante, fatta di spazi e strutture accoglienti spesso frutto del disegno di importanti architetti: da Giovanni Michelucci a Jean Nouvel, da Santiago Calatrava a Guido Canali, sono molte le grandi firme dell’architettura che si addensano intorno al tracciato dell’autostrada.


Sospesi nello spazio dell’ultima terrazza, i 74 scatti dall’elicottero del fotografo olandese Iwan Baan documentano da Nord a Sud l’intera rete gestita da Autostrade per l’Italia e la sua integrazione nel territorio.


Infine, il braccio vetrato della galleria che affaccia sul piazzale guarda al futuro e alle tecnologie. Un futuro visionario grazie alle sperimentazioni in corso presso lo studio di Renzo Piano e alla narrazione delle dieci illustrazioni di Emiliano Ponzi.
Per chi percorre lunghe distanze, commenta infatti il curatore Pippo Ciorra – «l’autostrada che cresce in estensione raggiunge più destinazioni, aumenta il raggio d’azione, accorcia i tempi. Per chi invece la usa per spostamenti più brevi e quotidiani, l’autostrada deve soprattutto migliorare, essere più sicura, connessa, offrire nuove possibilità, innestarsi bene tra città e paesaggi, garantire servizi efficienti. La mostra racconta proprio questa evoluzione da infrastruttura in perenne ansia da crescita a organismo che necessita di manutenzione, migliorie, servizi evoluti, consapevolezza energetica e ambientale e intermodalità con altri mezzi di trasporto».