Una joint venture green tra una banca (Unicredit), un’associazione ambientalista (Wwf Italia) e un produttore di strutture in acciaio che da qualche anno opera anche nel settore delle energie pulite (Manni Group): tre soggetti molto differenti tra loro, ma uniti per l’efficienza energetica degli edifici.
L’annuncio è dei giorni scorsi e vede impegnati Officinæ Verdi Group (joint venture tra Unicredit e Wwf) e Manni Group. Si tratta di un nuovo modulo da proporre per il green social housing in Italia e all’estero.
Il modulo – denominato Gmh 4.0 (Green module home) – prevede strutture in acciaio reticolare, materiali di isolamento ecosostenibili e sistemi energetici intelligenti (IoT) per ridurre i costi di costruzione (la stima dei promotori è del 30% in meno rispetto agli standard attuali), i tempi di realizzazione (- 70%) e i consumi energetici e, di conseguenza, le emissioni in atmosfera di CO2 (- 50%). Un progetto di edilizia, insomma, a energia quasi zero (edifici Nzeb), con garanzie di performance energetiche di lungo termine (30 anni), rapida realizzazione e costi quasi dimezzati rispetto a quelli del mercato edilizio tradizionale.
Lo schema di funzionamento del modulo Gmh 4.0 ideato e prodotto da Manni Group in collaborazione con Officinae Verdi Group, Wwf Italia e Unicredit |
Il know-how del modulo Gmh 4.0 si compone di un involucro edilizio in materiali naturali e acciaio al 100% riciclabile, pannelli isolanti che abbattono del 50% le perdite di energia, finestre a bassa emissività che riducono del 35% la dispersione termica, impianti fotovoltaici che producono energia pulita per l’80% in auto-consumo, pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria, recuperatori di calore statici a flussi incrociati che consentono un risparmio di energia del 40%, sistemi di illuminazione a Led a basso consumo e, infine, un sistema di Internet of Things con una piattaforma di monitoraggio e controllo dei consumi energetici che gestisce il sistema casa.
È noto che in Italia, oltre la metà del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, circa 500mila alloggi, è classificato a elevato consumo energetico (classi energetiche E, F e G): per questo motivo le famiglie che vi abitano spendono oltre il 10% del loro reddito per elettricità e gas, a causa della bassa efficienza, con un costo energetico tra i più alti d’Europa (+17% rispetto alla media degli altri Paesi).
Secondo le ultime stime di Federcasa, inoltre, sarebbero addirittura 700mila le famiglie che avrebbero bisogno di una casa in edilizia residenziale pubblica, a fronte delle 500mila attualmente allocate. Per 1,7 milioni di cittadini il canone di affitto incide per più del 30% sul reddito (il 41,8% del totale); si tratta di persone che rischiano di scivolare verso situazioni di morosità. La sfida è, dunque, realizzare case con materiali innovativi sostenibili, integrando l’autoproduzione di energia verde intelligente.
L’operazione, unica nel suo genere in Europa, coniuga tecnologia, finanza e ambiente. Il modulo GMH 4.0 verrà immesso sul mercato nazionale a luglio.