Avete mai pensato di applicare degli interruttori elettrici direttamente su una vetrata? Con i nuovi comandi in radiofrequenza di Vimar è possibile: non solo comunicano in Rf o via bluetooth ma si autoalimentano alla semplice pressione dei tasti.
È una delle molte novità che l’azienda di Marostica ha presentato settimana scorsa a Milano, al consueto appuntamento con la stampa che fa da consuntivo dell’anno trascorso – che stando alle previsioni si chiuderà con un positivo +5,6% – e indica le direzioni verso cui l’azienda si muoverà nell’immediato futuro.
Direzioni che possiamo sintetizzare in tre parole: stile, integrazione e tecnologia smart, e che riguardano tutti gli stakeholder: utenti, progettisti e installatori.
Stile e integrazione con l’architettura e l’interior design si ritrovano nelle nuove colorazioni e materiali delle linee Arkè Metal e Eikon Exè, oltre che nelle possibilità di personalizzazione dei comandi – con scritte o icone – anche per piccole quantità.
Ma l’integrazione è anche a livello di tecnologia: l’IoT – che Vimar chiama View, acronimo di Vimar energy on web) – è sempre più presente e facile da usare e da installare. Ad esempio con i nuovi comandi universali Bus dedicati al sistema domotico By-me e al sistema di building automation Well-contact Plus sviluppato su standard Knx.
Che non è il solo standard. A Light+Building Vimar aveva annunciato una partnership con Signify (che conoscevamo come Philips) che oggi si concretizza nei nuovi comandi basati sullo standard di comunicazione wireless ZigBee che garantiscono il pieno controllo delle lampade Philips Hue. Una tecnologia che può essere integrata anche negli assistenti a comando vocale di Google e Amazon, mentre l’adozione diffusa della tecnologia bluetooth permette agli utenti di interagire con le lampade bluetooth di Osram, Targetti o Flos (per ora le sole aziende che adottano questa tecnologia).
Integrazione è parola d’ordine anche per le diverse linee estetiche e stilistiche, disponibili in centinaia di varianti: le innovazioni tecnologiche si applicano, o dialogano, con le serie civili Eikon, Arké e Plana (il dialogo è oltremodo interessante per i progetti e gli interventi di ristrutturazione).
Non mancano le soluzioni tecniche che basandosi sulla realtà attuale del mondo delle costruzioni, semplificano la vita di progettisti, installatori e imprese, come la scatola di derivazione da incasso per pareti leggere la cui geometria offre un’adeguata robustezza in soli 73 mm di spessore, con prefratture, rinforzi, fori e asole che facilitano un’installazione a regola d’arte.
O come i tasti pre-programmati per le funzioni domotiche di uso più comune – luci e chiusure – evitando all’installatore la preventiva frequenza di un corso di informatica.
Infine, se il mondo è wireless ma spesso manca il segnale, la novità Vimar più importante: un access point in ogni stanza (che funziona anche come repeater e come switch Ethernet per una VLan 10/100). Così da non dover reimmettere la password ogni volta.
Per concludere, una parola sull’ambiente. Come è evidente, le nuove tecnologie integrate nei comandi favoriscono ampi risparmi energetici controllando in modo puntuale accensione, intensità e spegnimento delle sorgenti di luce, ma Vimar è impegnata anche sul fronte della riduzione degli scarti e degli imballi, come testimonia il recente riconoscimento di Conai per il nuovo packaging studiato per il citofono Tab da parete, con una notevole riduzione del consumo di materia prima, di acqua e di energia e, con l’ottimizzazione della pallettizzazione, dei volumi trasportati e dunque delle emissioni di gas serra.