La casa di Cini Boeri, mercoledì 9 aprile all’Anteo Palazzo del Cinema

Maria Cristina Mariani Dameno (1924-2020), da tutti conosciuta come ‘Cini’, rivive in un documentario poetico e vibrante, che sarà proiettato mercoledì 9 aprile alle 20 all’Anteo di Milano, attraverso la rappresentazione dei luoghi della sua vita, le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuta e le sue stesse dichiarazioni.

Attraverso sopralluoghi, incontri con ex collaboratori e persone che l’hanno conosciuta da vicino, con un ricco apparato iconografico La casa di Cini Boeri accompagna lo spettatore alla scoperta dei progetti che hanno costellato il percorso di una donna straordinaria, facendo emergere la visione di una disciplina rigorosa, democratica e rivoluzionaria.

La casa di Cini Boeri è Milano, dove Cini è nata nel 1924, dove si è formata al Politecnico, dove ha lavorato con grandi maestri dell’architettura come Gio Ponti e Marco Zanuso, e dove nel 1963 ha aperto il suo studio.

E nei suoi progetti, La casa di Cini Boeri è una casa innovativa e gioiosa, per giovani stanchi dei salotti borghesi con gli spazi rigidi, i mobili pesanti e austeri.
Quelle da lei progettate sono case con una pianta fluida, mobili su rotelle, popolate da oggetti di design sperimentali e sorprendenti, dai nomi buffi: il divano Serpentone (1971), il Bobo (1967), gli Strips (1972), le Pecorelle (1972) e il Botolo (1973) per Arflex; la poltrona  Ghost (Fiam 1987);  le lampade Papero (1971) e Lucetta (1973) per Stilnovo.
Opere di design industriale diventate di culto, per le quali Cini Boeri è stata insignita per due volte del Compasso d’oro, fino a ricevere, nel 2011, il Compasso d’oro alla carriera.

Contribuiscono alla composizione del ritratto di Cini Boeri i tre figli, Sandro, Stefano e Tito Boeri, il critico e curatore d’arte Hans Ulrich Obrist, l’esperta di design Chiara Alessi, la designer e paesaggista Petra Blaisse, l’architetto Rem Koolhaas, Paola Antonelli, senior curator del dipartimento di Design e Architettura del MoMA di New York e l’amico musicista Ludovico Einaudi.

Ad introdurre la proiezione, la regista Maddalena Bregani in dialogo con Cristina Moro, curatrice dell’Archivio Cini Boeri.

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