La macchina del vino

In controtendenza rispetto alla slow-track che sembra ormai predominante, non solo in gastronomia ma anche nel disegno di molte cantine d´autore in tutto il mondo, il progetto di Foster and Partners per la nuova cantina di Bodegas Portia, del gruppo spagnolo Faustino rivela un ritorno, particolarmente chiaro e ragionato, al vecchio ma sempre vivo funzionalismo.
L´area di progetto si trova a Ribera del Duero, circa 150 chilometri a Nord di Madrid, in una delle piú importanti aree di produzione vinicola in Spagna.
L´impianto é una struttura trilobata e simmetrica e una sorta di meccanismo la cui forma discende da principi di corretta, e quasi neo-fordista, organizzazione dei processi di lavorazione, di conservazione e di mescita del vino. Il parziale interramento dell´edificio permette l´accesso in copertura dei camion, semplificando cosí lo scarico all´interno delle aree di lavorazione. Il movimento del vino per gravità attraverso le varie fasi di lavorazione permette di massimizzare l´efficienza e minimizzare qualsiasi alterazione del prodotto, dovuta a pompaggi o rimescolamenti, durante il tragitto.

Vista notturna dalla strada delle nuove cantine Bodegas Portia. Le botti di acciaio dove avviene il processo di fermentazione sono dichiarate in facciata. L’ala, l’unica emergente dal terreno, favorisce una corretta circolazione del biossido di carbonio prodotto durante il processo di fermentazione. Illuminato, in  secondo piano, l’ingresso alla parte dedicata ai visitatori. ©Foster and Partners

Un´attenzione particolare viene inoltre dedicata alla definizione delle condizioni ideali di conservazione del vino. La tripartizione dell´edificio corrisponde infatti alle tre fasi successive di fermentazione in botti di acciaio, di stagionatura in botti di quercia e finale invecchiamento in bottiglia. Ogni fase viene mantenuta sotto controllo da un nodo operativo centrale. Mentre le due ali dedicate alla stagionatura e all´invecchiamento sono parzialmente interrate, al fine di attenuare gli sbalzi di temperatura attraverso la presenza di grandi masse di terreno, in quella non interrata viene favorito il corretto deflusso dei gas di fermentazione. Al centro dell´edificio e su un piano ammezzato si trovano le attrezzature per i visitatori, in ambienti rivestiti con lo stesso legno delle botti di invecchiamento. L´intero manto di copertura in acciaio cor-ten incorpora pannelli fotovoltaici che contribuiscono al profilo generale di razionalitá di funzionamento energetico dell´edificio.

Spaccato delle nuove cantine Bodegas Portia. E’ visibile l’interno delle tre ali dedicate rispettivamente alla fermentazione (in alto a sinistra, verso la strada), alla stagionatura in botti di rovere (in alto a destra) e all’invecchiamento in bottiglia. Al centro l’area di mescita, accessibile ai visitatori (Narinder Sagoo-Foster and Partners).

La forma della cantina è tanto definita e assoluta da diventare il logo della nuova marca del gruppo chiamata “Bodegas Portia” e, come per molti altri recenti edifici d´autore, é una componente fondamentale di un esteso lancio commerciale e di immagine. Il suo impianto, apparentemente astratto, anziché dialogare con il paesaggio sceglie di imporsi quale fulcro catalizzatore di una serie di eventi, di attività e soprattutto di un sistema esteso di organizzazione produttiva del territorio.

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