La qualità nel settore edilizio: miti da sfatare e nuove prospettive

  • Una sintesi del convegno a cura dell’Associazione Cobaty tenutosi a Milano lo scorso 30 giugno presso Assimpredil Ance

Lo scorso 30 giugno si è svolto a Milano presso la sede di Assimpredil Ance il convegno La qualità delle costruzioni alla luce delle diverse nuove normative. Un approccio interprofessionale: un importante momento di confronto, organizzato dall’Associazione Cobaty su iniziativa di Giovanni Bottini e Laura Rocca, presidenti rispettivamente di Cobaty International e Cobaty Italia Milano.
Con l’obiettivo di sfatare falsi miti e rilanciare una nuova cultura della qualità del costruito, il convegno è stato un’importante occasione per riunire architetti, ingegneri, rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale facendo emergere, dietro apparenti problematiche, notevoli opportunità di azione e progettualità.

 

 

Ad aprire i lavori, il benvenuto del presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis, seguito da una panoramica internazionale dove Philippe Estingoy, dell’Agenzia francese per la qualità delle costruzioni (Aqc France), ha ricordato l’importanza delle norme quale fondamentale strumento di controllo della qualità progettuale e la necessità di una visione integrata, che coinvolga tutti gli operatori, dai progettisti ai produttori di materiali.

 

 

Le norme UE, come affermato da Pieter Staelens della Commissione Europea, vanno calibrate sui contesti locali: un discorso quest’ultimo che si collega a quello dell’architetto Charaf Eddine Barrada che, descrivendo la situazione in Nordafrica, ha evidenziato l’inefficacia delle sole normative di fronte all’assenza di legalità e formazione.

Nel contributo di Jean Huvelin, direttore di Cobaty International, viene messo in risalto il ruolo fondamentale della Comunità Europea ad efficace sostegno di una progettualità evoluta, proponendo un atteggiamento che positivamente si contrappone alla percezione della stessa Comunità quale burocrazia fumosa ed impenetrabile.

Nel tavolo coordinato da Carlo Ezechieli, di Cobaty Italia e direttore scientifico di IoArch, sia l’architetto Emilio Pizzi del Politecnico di Milano, sottolineando il ruolo chiave di artigiani e piccole imprese, che Federico Aldini, presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano, presentando uno strumento di consultazione sulle norme, hanno evidenziato l’importanza e le difficoltà e gli strumenti a disposizione degli operatori tecnici ed esecutivi.

 

Da sinistra: Carlo Ezechieli, Emilio Pizzi, Federico Aldini e Markus Hedorfer

 

Sul fronte della qualità percepita dagli utenti finali, Anna Milella di Lendlease ha descritto l’importanza dell’impegno, anche normativo, rivolto ad una qualità dell’ambiente costruito e del comfort abitativo: un discorso che si collega all’importanza dei nuovi parametri ESG nella valutazione della qualità degli immobili, indicato da Filippo Oriana di Aspesi, di Aspesi Unione Immobiliare.

Dal punto di vista della qualità del quadro normativo, Markus Hedorfer urbanista e vice-presidente Ectp-Ceu, ha indicato nell’eccessiva frammentazione delle normative un problema che porta all’assenza di una base unica di riferimenti procedurali chiari ed univoci nell’ambito del territorio non solo nazionale, ma anche europeo.

Mentre nel discorso del notaio Sabrina Chibbaro dello Studio Agostini-Chibbaro, è emerso il tema delle criticità nel processo di compravendita, sottolineando che un’evoluzione qualitativa dovrebbe estendersi al sistema di informatizzazione della Pubblica Amministrazione. Le procedure e le stesse normative sulla privacy complicano infatti notevolmente l’iter di condivisione delle informazioni su immobili e proprietari, complicando le verifiche e quindi le transazioni.

Luca Bigliardi, presidente Fiabci, invita infine a riflettere se la qualità del settore edilizio ricompensa lo sforzo necessario ad instaurarla, ponendo un interrogativo circa l’effettiva possibilità di un accrescimento a livello globale per il settore delle costruzioni.

A chiudere i lavori, le sintesi di Francesca Zirnstein di Scenari Immobiliari: serve concretezza, il dialogo può migliorare le norme esistenti e le associazioni come Cobaty possono intervenire come indispensabili catalizzatori per una nuova cultura di filiera.

 

 

Normative e mondo delle costruzioni: un tema che Cobaty, frenando sapientemente ogni possibile divagazione in specificità e tecnicismi, ha affrontato con concretezza, guardando innanzitutto alla qualità del costruito. Il punto di forza di Cobaty (coopération dans le bâtir = cooperazione nel costruire), associazione internazionale presente in Italia dal 1990 è infatti quello di riunire architetti, economisti, imprenditori, giuristi, ingegneri, produttori e promotori favorendo uno scambio culturale denso di contributi e del tutto attuale rispetto all’attuale complessità del mondo delle costruzioni.
E anche in questa occasione, attraverso molteplicità dei punti di vista, la qualità dei relatori e le apprezzabili ed inedite partecipazioni internazionali, Cobaty ha saputo fornire un importantissimo contributo alla promozione di un fondamentale cambiamento culturale.

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