Al Bauma di Monaco, Italcementi e Cobod International, società danese specializzata nella progettazione e costruzione di stampanti in tridimensionale, hanno presentato una parete curva realizzata in 3D grazie a un cemento formulato appositamente dal centro ricerca e innovazione i.lab di Italcementi.
Il 3D Printing è una tecnica che fino ad ora è stata applicata a materiali come i polimeri, il metallo o l´argilla. Consiste nel depositare strati successivi di materiale sotto controllo computerizzato al fine di realizzare un modello progettato da uno specifico software. Solo negli ultimi anni, invece, i materiali cementizi sono stati introdotti nel settore del 3D Printing.
È dal 2015 che Italcementi, nei suoi laboratori di ricerca e innovazione di Bergamo, studia la tecnologia di stampa in tridimensionale per il settore cementizio. E i risultati di quest’attività non mancano: il formulato cementizio che è stato sviluppato, adattabile alle diverse tecnologie di stampa, possiede le caratteristiche necessarie per essere miscelato, trasportato con una pompa da cantiere e posato da una macchina di stampa. Il primo e i successivi strati depositati, autosostenendosi durante il processo, vengono posizionati uno sopra l’altro (stampa additiva).
I laboratori di ricerca che hanno sviluppato il know-how e le competenze tecniche sono dotati di attrezzature e di una stampante di dimensioni importanti con i quali si sono condotti studi su tecnologie, processo e formulazioni cementizie adatte per la stampa 3D a estrusione.
Negli ultimi anni, Italcementi ha instaurato collaborazioni importanti con professionisti e università, incluse, tra le altre, l’Harvard College Graduate School of Design, l’università degli studi Federico II° di Napoli, l’università degli studi di Firenze e anche startup innovative esperte di tecnologia di estrusione e realizzazione di macchine per la stampa 3D.