La rinascita di Scampia, il progetto di Settanta7 con gli studi Valle Progettazioni e Perillo e Piloda Building

A Scampia, uno dei quartieri simbolo della città di Napoli, Piloda Building/Operazione Srl si appresta a realizzare il più grande progetto di rigenerazione urbana di Napoli firmato dallo studio di architettura Settanta7 insieme a Studio Perillo e Studio Valle Progettazioni.

L’intervento, la cui cantierizzazione è cominciata alla fine del 2024, rientra nel più ampio progetto “ReStart Scampia” che comprende la demolizione delle Vele Gialla, il cui abbattimento è già in corso, e Rossa, la riqualificazione della Vela Celeste e la costruzione di 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti. L’insediamento sarà arricchito da spazi dedicati all’agricoltura urbana, un parco pubblico, una fattoria didattica, un mercato di prossimità, una scuola per l’infanzia e un centro civico per attività sociali e culturali.

Con questo intervento di edilizia residenziale pubblica Settanta7 ha puntato a soluzioni impiantistiche di facile gestione e manutenzione e a materiali durevoli mantenendo l’obiettivo di fornire un’architettura innovativa e di qualità, capace di rilanciare l’intero quartiere.

 

Render ©Settanta7

 

Prospetti e materiali di facciata degli edifici sono pensati per creare un interessante gioco di relazioni tra i singoli fabbricati. Una scelta condivisa con la Stazione Appaltante per rompere la ripetitività delle Vele che caratterizzava l’area. Pur mantenendo la stessa soluzione tecnologica, la cromia delle facciate e il differente sviluppo dei balconi rende ogni edificio un corpo unico e caratteristico.

«Crediamo che questo progetto di riqualificazione sia un esempio virtuoso di come l’architettura possa dialogare con il patrimonio storico di Napoli, dando alla città un nuovo e contemporaneo quartiere che arricchisca al tempo stesso il contesto urbano», ha dichiarato l’architetto Daniele Rangone, cofondatore di Settanta7.

La Scampia del futuro sta già nascendo. L’area del Lotto M prenderà vita entro due anni. Al posto dell’edificio sorgeranno 145 alloggi nuovi: 97 nei tre edifici del Lotto A; 48 nel lotto L, con asili nido, centro civico, spazi comunitari e un intero ecosistema urbano.

 

Nella foto, al centro Daniele Rangone (Settanta7) e Emanuele Di Palo (Piloda Building).

 

Finanziato con 159 milioni di euro provenienti da Fondi Pnrr, Pon Metro e Periferie, “ReStart Scampia” è un progetto di rinnovamento urbano e un processo di riflessione sul passato che plasma il futuro. La perimetrazione del cantiere è stata pensata in modo da lasciare uno stretto varco, una frattura visibile che simbolicamente separa ciò che è stato da ciò che sarà.

I graffiti della Vela Celeste raccontano il disagio di chi vi ha vissuto. Immagini di numeri e parole incise sulle pareti, come “303” e “506”, non sono solo segni di identificazione, ma testimonianze di una vita vissuta tra speranze e difficoltà. La foto di Maradona, simbolo di un tempo che segna le radici della città, e il nome “Simona”, un ricordo che invita a non perdere di vista l’aspetto umano, il legame emotivo che rende ogni luogo un pezzo di vita.

La scritta “non siamo noi il problema” suona come un monito, un invito ad andare oltre gli stereotipi e le difficoltà, a riconoscere la dignità e il coraggio delle persone che hanno resistito, giorno dopo giorno, in un contesto di estrema complessità.

Re Start non è solo un progetto di riqualificazione urbana, ma un ponte tra memoria e futuro” – afferma Emanuele di Palo, Ceo della Divisione Building di Piloda Group. La trasformazione di Scampia non significa cancellare, ma dare nuova vita, restituendo dignità a un quartiere che ha sempre avuto una forte identità per la nostra città. Siamo orgogliosi di poter offrire il nostro contribuito alla rinascita di Scampia. Stiamo dedicando al cantiere molte risorse in attrezzature, oltre due milioni, per far sì che proceda con la massima celerità ed è in piena attività. Allocheremo al progetto, per un fatto di vicinanza alla sede storica, tutte le risorse finanziare di cui necessiterà per il pieno rispetto dei tempi e che l’opera sia compiuta nel più breve tempo possibile. La conoscenza profonda della nostra città, le criticità ad essa legati e la determinazione di voler restituire a Napoli un nuovo modo di vivere Scampia, ci riempie di orgoglio e ci spinge ad affrontare le sfide che incontreremo nella realizzazione del progetto. La storia e le voci di chi ha vissuto anni difficili a Scampia rimarranno scolpite nel nuovo paesaggio urbano, come monito e speranza per le generazioni future, aggiunge Emanuele di Palo.

 

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