La sostenibilit donna

arcVision Prize – Women and Architecture, istituito da Italcementi Group, è Il primo Premio internazionale riservato ad architetti donna. E una giuria di sole donne, alla vigilia dell’8 marzo ha proclamato vincitrice della prima edizione l’architetto brasiliano Carla Juaçaba. Il premio consiste in un workshop di ricerca presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group a Bergamo, e in un riconoscimento di 50mila euro. Menzioni d’onore sono state attribuite a Izaskun Chinchilla, (Spagna), a Anupama Kundoo (India) e a Siiri Vallner (Estonia).

Alcuni grandi nomi dell’architettura contemporanea sono donne, dalla compianta Gae Aulenti a Zaha Hadid, e il loro ruolo – anche se svantaggiato in un mondo strutturalmente maschile – sta crescendo, con un forte contributo a una progettazione socialmente consapevole, attenta alle necessità delle persone e all’ambiente.

Come ha affermato Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, il premio intende “mettere in risalto l’importanza crescente che nell’ambito dell’architettura vanno assumendo da tempo le progettiste, ed essere così testimoni di una “discriminazione positiva” nei confronti delle donne. Dell’energia e della sensibilità delle donne hanno bisogno gli uomini e le aziende per crescere e ottenere risultati sempre migliori”.

 

Izaskun Chinchilla, Spagna, menzione d´onore  
 
Anupama Kundoo, India, menzione d´onore  
 
Siiri Vallner, Estonia, menzione d´onore  

Ogni anno arcVision Prize – che esamina nomi segnalati da advisor internazionali – premierà un architetto donna che nel suo lavoro abbia dimostrato attenzione alle questioni centrali della progettazione: tecnologia, sostenibilità, implicazioni sociali e culturali, privilegiando autrici che operano in condizioni di particolare complessità, sia come campi di intervento progettuale, sia dal punto di vista delle condizioni territoriali.

In questa prima edizione una commissione tecnico-culturale ha esaminato le segnalazioni componendo una short list di 19 nomi sottoposti al giudizio di una giuria multidisciplinare. Oltre ad architetti (Yvonne Farrell – Grafton Architects, Odile Decq – ODBC, Benedetta Tagliabue – EMBT, Kazuyo Sejima – SANAA, la direttrice del Pritzker Prize Martha Thorne), ne facevano parte il sindaco di Betlemme Vera Baboun, la presidente di Rondol Technologies Victoire de Margerie e Shaikha Al Maskari, del Consiglio Direttivo dell´Arab International Women´s Forum.

La giuria della prima edizione di arcVision-Women and Architecture. Da sinistra, Odile Decq, Kazuyo Sejima, Martha Thorne, Benedetta Tagliabue, Vera Baboun, Victoire de Margerie, Shaikha Al Maskari, Yvonne Farrell  

Nata del 1976, laureata nel 1999 presso la Santa Ursula University di Rio de Janeiro, la vincitrice Carla Juaçaba ha sviluppato il proprio studio indipendente di Architettura e Ricerca a Rio de Janeiro. Il suo intervento più spettacolare è certamente il padiglione temporaneo Humanidade 2012 per Rio Mas 20, progettato e realizzato insieme a un’artista – Bia Lessa –autrice anche del concept progettuale. Non vi è sostenibilità migliore di quella ottenuta con costruzioni a basso costo, velocemente smontabili e riciclabili. La Giuria ha ritenuto che Carla Juaçaba incarni l´architetto “completo”, che abbraccia tutti gli aspetti connessi all´incarico ricevuto: contesto, ambiente, natura, parametri, materiali.

Carla Juaçaba racconterà la sua esperienza nel corso di una lecture, presso i.lab, durante la Milano Design Week, nell’ambito della nuova serie di incontri “Millennium” di Italcementi Group con l’Architettura.

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top