Il primo intervento riguarderà il nuovo terminal passeggeri del ‘Costa d’Amalfi’: una commessa da 73 milioni di euro assegnata a Deerns Italia e Atelier(s) Alfonso Femia, ma il progetto complessivo, con orizzonte il 2035, coinvolgerà anche planeground, Techproject, Od’A Officina d’architettura, SF engineering, Sun Flower Engineering e riguarderà l’allungamento della pista di decollo fino a 2.200 metri, l’area di parcheggio e accesso all’aeroporto e la realizzazione di un nuovo terminal di 16mila metri quadrati con un piano interrato di 3mila metri quadrati.
«Con buona pace della teoria Marc Augè, nulla più di un aeroporto è luogo antropologico – commenta Alfonso Femia. Nel nuovo terminal del ‘Costa d’Amalfi’ di Salerno, calato in un intorno denso di storia, tradizioni e cultura, ogni viaggiatore troverà, nelle suggestioni della materia, nell’alternanza delle corti scoperte e chiuse, nello scambio tra il dentro e il fuori, una sua dimensione identitaria».
Il nuovo aeroporto, che accoglierà fino a 5 milioni di passeggeri, si prevede ‘sostenibile’ grazie alla realizzazione di impianti improntati a una riduzione della CO2 stimabile intorno a 390 tonnellate/anno e con l’installazione di pannelli fotovoltaici integrati nella struttura modulare di copertura, sormontata da una copertura a falde alternate e variabili nella quale si comporranno pannelli microforati e pannelli opachi rivestiti in ceramica policroma.
Particolare attenzione sarà dedicata al risparmio idrico: l’acqua meteorica sarà opportunamente raccolta e riutilizzata per gli usi non potabili consentiti.
Nucleo dell’architettura è una griglia tridimensionale alla quale si aggregano porzioni estensibili in tutte le direzioni consentite, fino al parcheggio, con esclusione dell’area a ridosso delle piste. I volumi modulari si inseriscono nella griglia in progressione temporale e in dimensione proiettiva. Gli spazi sono organizzati su un solo livello con la possibilità di ampliamento a un livello superiore. Tale modularità consentirà di espandere lo spazio senza limitazioni dell’operatività dello scalo.
La piazza che precede l’ingresso all’edificio si porrà come interfaccia tra terminal e territorio, collegata al parcheggio. Solo in parte coperta da un sistema ombreggiante a grandi falde, sarà caratterizzata da verde diffuso e specchi d’acqua per mitigare il calore, e servirà anche da “sollievo” e sfogo nelle situazioni di affollamento eccessivo.
I materiali utilizzati negli spazi alternati delle corti interne si ancorano alla tradizione locale: la ceramica di Vietri, il cotto. Il paesaggio entra nel terminal e il terminal diventa paesaggio, creando un microclima dove l’aria è più salubre e respirabile.