L’ascensore? Architettura dinamica secondo Giulio Cappellini

Trasformare l’ascensore in “architettura dinamica” e renderne l’uso un’esperienza sensoriale. Questo l’obiettivo di Giulio Cappellini, scelto come art director da IGV Group, azienda italiana del trasporto verticale chehacostruito la propria storia sulla competenza tecnica e sull’alta professionalità, con soluzioni realizzate su misura.

«La nostra azienda – commenta Michele Suria, Ceo di IGV Group – è sempre stata un unicum all’interno di un settore dove la standardizzazione è la regola. Ci siamo sempre distinti per un approccio innovativo assegnando all’ascensore anche un ruolo estetico. Ora abbiamo deciso di mettere la nostra ricerca tecnologica e l’approccio sartoriale al servizio degli architetti».

Negli anni, IGV ha consolidato l’immagine di azienda italiana produttrice di stile, affermandosi sul mercato internazionale – l’85% dei prodotti viene esportato in oltre 70 paesi – come leader del prodotto di alta gamma. Oggi intende conquistare il settore della progettazione e dell’architettura che richiede personalizzazione e capacità dell’azienda di dialogare con l’architetto e supportarlo soprattutto quando si tratta di progetti complessi.

Giulio Cappellini coordinerà questo percorso, facendo comunicare personalità anche estremamente diverse tra loro. Cappellini ridisegnerà anche il ruolo stesso dell’ascensore all’interno dell’architettura.

«L’ascensore può diventare protagonista in un ritrovato equilibrio tra forma e funzione – dice Cappellini. Fare innovazione in questo settore non significa solo realizzare un bel rivestimento ma trasformare la fruizione in un’esperienza sensoriale. È un progetto complesso, ma unendo la competenza tecnologica di IGV e l’apertura verso il mondo del design, ci sono le basi per ottenere ottimi risultati».

Il nuovo percorso intrapreso dall’Azienda si concretizza anche nella linea Ad Hocl’evoluzione del Dna di IGV Group che ha nel progetto su misura la propria vocazione. Ad Hocè una nuova generazione di prodotti interpretati dai nomi più noti dell’architettura, in cui l’ascensore diventa un oggetto di design, estremamente personalizzabile.

Giulio Cappellini e Michele Suria

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