Lo studio r2k Architecte di Grenoble, pioniere nella costruzione in legno, ha progettato Oiseau Lyre, una scuola di ispirazione nordica a Noisy-le-Grand, un comune della banlieue parigina già tristemente noto per i deliri postmodern di Ricardo Bofill (Les Spaces d’Abraxas) e di Manolo Nunez (Les Arénes de Picasso, poi uno si meraviglia se scoppiano le rivolte).
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Il progetto prevede 24 aule per gli studenti della scuola dell’infanzia e delle elementari e otto spazi ricreativi. Gli ambienti comuni, tra cui una sala polivalente, una galleria d’arte, una biblioteca, un ristorante e un palazzetto dello sport, sono condivisi con le associazioni civiche che ne possono usufruire quando la scuola è chiusa.
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Nel progetto lo studio di Véronique Klimine e Olavi Koponen ha messo a frutto le ricerche effettuate sul campo in alcune scuole modello in Finlandia e della canadese Lab-École Québec .
Per esempio sono presenti spazi educativi partecipativi per due o tre classi e molta importanza viene data alla possibilità per i bambini di acquisire autonomia al di fuori dei rigidi contesti scolastici attraverso molteplici interazioni con altri allievi.
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L’architettura accoglie la luce naturale nel cuore degli spazi scolastici, nonostante le dimensioni in pianta ridotte (50 x 100 metri).
È scolpita dalla luce grazie a pensiline, lucernari, vetrate interne che mettono in risalto l’uso del legno, adottato per tutta la costruzione.
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L’edificio produce più energia di quanta ne consuma. Si è infatti lavorato sulla limitazione delle perdite termiche e sulle energie rinnovabili con pannelli fotovoltaici posti sul lato sud del lotto. Sono inoltre installati dispositivi di protezione dalla luce solare diretta esterna, mentre il riscaldamento interno a pavimento è alimentato da sonde geotermiche e pompe di calore.
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Ampio uso del legno anche nel parco, con giochi di esplorazione, equilibrio, corsa e arrampicata. Un ponte tibetano attraversa tutto il cortile, avventurosa alternativa al corridoio scoperto per raggiungere uno scivolo a tubo con il quale i bambini atterrano su un terreno morbido ma giocosamente accidentato e mosso.
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