Lisbona, riqualificati gli spazi del Convento do Beato

Il complesso architettonico del Convento do Beato a Lisbona è stato rinnovato con un intervento dello studio portoghese Risco guidato da Tomás Salgado, Nuno Lourenço, Carlos Cruz e Jorge Estriga.

 

La struttura a nido d’ape del chiostro con impianti di climatizzazione perimetrali integrati, ph. ©Carolina Delgado.

 

Commissionato da Larfa Properties, il progetto ha riguardato la riqualificazione del centro eventi in cui già da tempo era stato riconvertito l’antico convento e l’adattamento di altri edifici del complesso – un insieme eterogeneo di costruzioni che attraversano varie epoche storiche – a nuove funzioni, tra cui residenze e servizi.

A questi si aggiungono due nuovi parcheggi e una serie di spazi esterni.

 

Illuminazione zenitale diffusa del chiostro restaurato, ph. ©Carolina Delgado.

 

Completato nel 2022, l’intervento si è focalizzato sul miglioramento del comfort, della sicurezza e delle prestazioni tecniche, in risposta alle esigenze di un luogo che ogni anno ospita migliaia di persone tra eventi aziendali, lanci di prodotto e ricevimenti.

Cuore della trasformazione è stato il chiostro, da anni coperto da una struttura piramidale in pannelli acrilici poco performante in termini di isolamento, ventilazione e comfort climatico.

 

Serramenti lignei restaurati e cornici in pietra riquadrata. Integrazione di luci LED a parete, ph. ©Carolina Delgado.

 

La nuova copertura – frutto di un lungo processo di ricerca tecnica e formale – adotta una struttura reticolare ortogonale, definita da una serie di nidi d’ape illuminati da lucernari.

 

 

Il disegno contemporaneo del soffitto, realizzato in gesso bianco e dotato di elementi fonoassorbenti e impianti di climatizzazione integrati, valorizza le proporzioni delle elevazioni storiche del chiostro, creando un elegante contrasto tra superfici verticali in pietra e superfici orizzontali lisce e continue.

 

Recupero della balaustra in pietra e nuova copertura metallica con lucernario centrale, ph. ©Carolina Delgado.

 

Il progetto, articolato e complesso, ha richiesto soluzioni diverse in funzione dei singoli ambienti: in alcuni casi gli impianti tecnici sono stati volutamente nascosti; in altri, messi in evidenza come parte del linguaggio architettonico.
Allo stesso modo, l’approccio progettuale ha alternato interventi contemporanei a restauri più conservativi, come nel caso del refettorio o della biblioteca, dove i nuovi impianti sono stati introdotti senza alterare il valore storico degli spazi.

 

Sala voltata con azulejos in cui è stato attuato un restauro conservativo di volte e rivestimenti ceramici, ph. ©Carolina Delgado.

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