Manifattura 4.0, il Ferrero Technical Center di Frigerio Design Group

Risultato di un concorso a inviti indetto nel 2017, il Ferrero Technical Center progettato da Frigerio Design Group è ora completato.
Già pienamente operativo, il nuovo polo nasce dall’esigenza di riunire e rendere complementari e interconnesse le attività di engineering dell’azienda, in particolare quelle destinate alla progettazione dei nuovi impianti di produzione, con l’officina dove gli stessi vengono preassemblati e testati.
Anche il Technical Center sorge nel grande insediamento Ferrero ad Alba, a conferma del radicamento della multinazionale nelle Langhe: un radicamento che trova espressione anche nell’architettura del nuovo edificio, che attraverso geometrie astratte nelle tonalità calde di un paesaggio autunnale ritrova il legame con la natura e i colori del territorio.

Ph. ©Enrico Cano

Con un’architettura semplice e lineare e un volume compatto, nella parte inferiore l’edificio – che si sviluppa su 12.700 metri quadrati e può ospitare 200 persone – comprende le aree destinate all’officina, alla progettazione e alla produzione delle macchine per gli stabilimenti Ferrero e in quella superiore gli uffici. La convivenza delle diverse funzioni si esprime attraverso superfici cieche alla base e trasparenti in alto.

Ph. ©Studio Campo

La grande hall di ingresso a tutt’altezza, interamente vetrata, concentra in un unico spazio la percezione di tutto il mondo Ferrero ospitato nell’edificio. Una scenografica scala metallica in un colore rosso vibrante attraversa il volume come una sorta di “passeggiata sospesa” e offre a chi la percorre una prima vista su alcune delle attività che si svolgono nell’edificio: sulla tripla altezza della hall si affacciano infatti le ampie vetrate dei mezzanini, locali che ospitano zone sperimentali, sale riunioni, uffici per i consulenti, un’area relax e aree di servizio.

Tutte le parti tecniche e gli impianti sono integrati nelle facciate o celati all’interno del mezzanino, che connette progettazione e produzione. La struttura è completata da una copertura piana e aggettante che sporge a sud con una leggera pensilina con un frangisole realizzato con pale a sezione ellittica, a protezione delle vetrate degli uffici dai raggi solari.

Ph. ©Studio Campo

L’officina di 3.500 mq, con un’ampia campata di 25 m e lunga più di 100 metri, ha impianti a vista come le strutture di colore bianco. Come ‘branchie’, aperture nelle facciate catturano luce e aria proteggendo dall’irraggiamento diretto del sole. I pannelli di tamponamento che racchiudono il volume industriale sono dotati di faccia interna microforata e fonoassorbente, al fine di migliorare la qualità degli ambienti e contenere l’inquinamento acustico verso l’esterno.

Ph. ©Studio Campo

Al piano superiore gli uffici ruotano attorno a una serie di patii verdi che, inseriti al centro del grande open space come, nelle parole di Enrico Frigerio, ‘giardini volanti’, assolvono funzione bioclimatica, acustica ed estetica, migliorando la qualità psicologica e sensoriale dell’ambiente.

Gli spazi degli uffici, che si sviluppano su 4.100 mq, sono caratterizzati da vetrate e aperture modulari, continue e trasparenti, con pochi elementi fissi e geometrie coordinate che offrono massima flessibilità. Tra gli accorgimenti adottati anche l’eliminazione dei cestini per la carta dalle singole postazioni, creando un processo virtuoso di raccolta centralizzata differenziata. Il progetto degli interni.

Ph. ©Studio Campo

Costruito quasi interamente in prefabbricazione metallica, il volume compatto dell’edificio massimizza gli apporti passivi (luce, aria e soleggiamento) e limita al minimo le risorse per la gestione e la manutenzione, contribuendo al tempo stesso a un’identità chiara e definita. Un impianto fotovoltaico in copertura garantisce una produzione di energia pari a 300 kW di picco. Aperture contrapposte consentono, nelle mezze stagioni, di ventilare naturalmente gli ambienti. Gli uffici sono climatizzati con sistemi radianti a soffitto che funzionano a 40° rispetto ai canonici 70°, e svolgono anche la funzione fonoassorbente per il controllo acustico degli ambienti. I parcheggi esterni garantiscono il controllo dell’inquinamento luminoso grazie ad un sistema smart, che ne controlla l’accensione solo in presenza di traffico.

Planimetria del progetto, courtesy Frigerio Design Group

Frigerio Design Group

Nato a Torino, Enrico Frigerio si laurea in architettura a Genova ed entra nel Workshop di Renzo Piano al cui fianco impara il mestiere.
Nel 1991 fonda Frigerio Design Group, che fa della qualità e del rapporto con l’ambiente il proprio obiettivo primario. È promotore della Slow Architecture, filosofia alla base di un’architettura progressiva a ridotta impronta ecologica che trae dal contesto le risorse per la propria definizione.
Tra i progetti più significativi la tribuna ecologica dell’Autodromo Ferrari di Imola (1992), la sede Sambonet a Orfengo (2004), le centrali elettriche del gruppo svizzero Axpo (2008), il Centro sportivo Ferdeghini per lo Spezia Calcio (2013), la nuova Stazione Elettrica Terna a Capri (2018), l’Hq di Crèdit Agricole Green Life (2018) a Parma, la sede uffici e produzione di Zamasport a Novara (2020), un complesso residenziale a Saronno (2020) e il refitting degli uffici Rosenthal a Selb in Germania (2022). Sono attualmente in cantiere la transizione energetica della centrale Enel a Fusina (Venezia) e il complesso residenziale ecosostenibile Albòra a Genova.

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