In mostra dall’1 al 28 giugno negli spazi della Manifattura Tabacchi di Firenza le opere degli artisti che hanno preso parte alla seconda edizione delle Residenze d’Artista, il progetto triennale di arte contemporanea ideato e a cura di Sergio Risaliti – direttore del Museo Novecento di Firenze – che ogni anno ospita sei artisti internazionali, selezionati mediante una open call e attraverso il network di artisti e di Accademie di Belle Arti italiane.
Per sei mesi Davide D’Amelio, Anna Dormio, Bekhbaatar Enkhtur, Esma Ilter, Giulia Poppi e Negar Sh hanno interagito con gli spazi unici e la storia di Manifattura Tabacchi, in atelier appositamente realizzati per ogni artista, e con l’esterno, seguendo un percorso formativo che con visite mirate ha offerto loro l’opportunità di conoscere da vicino lo speciale rapporto della regione, in qualche modo ancora influenzato dal clima creatosi nel Rinascimento, tra arte, imprenditoria e artigianato.
Anna Dormio (Putignano, 1994): Boo Boom papà, ritagli da cataloghi di armi su parete. Foto ©Leonardo Morfini. |
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Bekhbaatar Enkhtur (1994, Ulaanbaatar, Mongolia): Volpe, cera e rami d’albero. Foto ©Leonardo Morfini. |
Davide D’Amelio (Termoli, 1990): acrilico e tempera su tela e su parete. Foto ©Leonardo Morfini.
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Esma Ilter (1993, Marmara Ereglisi, Turchia) A Far-off Look, tessuto e legno
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Giulia Poppi (Modena, 1992): Fanta Vergini Senza paura, struttura scenografica, cemento, fiore di plastica. Foto ©Leonardo Morfini.
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Negar Sh (Teheran, Iran): Apolide, cera e visto per l’espatrio. Foto ©Leonardo Morfini. |
I sei artisti in residenza si sono confrontati con la progettazione di opere individuali, e collettive, realizzate al termine di un fitto programma di workshop e seminari che per questa edizione ha visto la partecipazione di Stefania Galegati, Rä Di Martino, Pantani-Surace, Goldschmied&Chiari, Elena Mazzi e Robert Pettena.
L´opera collettiva risultato del workshop guidato da Goldschmied-Chiari: Blue Tobacco. Vetro, vernice blu, 6 elementi 190 x 110 cm ciascuno. Foto ©Anna Dormio. Le sei vetrate si richiamano ai vetri delle finestre tinte di blu, quando Manifattura Tabacchi era in attività, per prevenire il danneggiamento del tabacco causato dalle radiazioni solari. Qui la luce filtra attraverso la superficie, rievocando la sensazione dei luoghi vissuti dagli operai. L’opera nel suo complesso restituisce all’architettura il suo memoriale, rianimato dalle espressività singolari in un processo collettivo. Il tempo diventa l’attore con cui si costruisce la scena, scena non primaria ma nuova, ed è la sua novità a dar vita e senso a quella passata. |
Oggi più attuale che mai, il tema della meraviglia che informa le opere in mostra è inteso nel senso più ampio del termine e coinvolge materiali, tecnologie, immagini e la produzione artigianale e industriale, con risultati spesso poetici e a volte commoventi.
«Il progetto delle Residenze è centrale nel programma artistico promosso da Manifattura Tabacchi – dice Michelangelo Giombini, head of product development di Manifattura Tabacchi – e si inserisce nel contesto più ampio del processo di attivazione culturale avviato nel complesso ex industriale, articolato in una serie di attività creative e interdisciplinari che la trasformino di fatto in un grande laboratorio di arte e pensiero aperto a tutti. A giudicare dalla qualità delle opere esposte, La meraviglia ha mantenuto pienamente la promessa della prima edizione. E la scommessa di aprire alla città gli spazi abbandonati innescando processi di rigenerazione attraverso l’arte sembra essere vinta. Il verdetto finale lo conosceremo all’atto conclusivo del programma: L’armonia».
La mostra – visibile anche online – è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì su prenotazione, sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle 20:00. Ingresso libero con accessi contingentati in osservanza delle norme vigenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
video di Alessandro Bartoletti |
Esteso su 100mila metri quadrati, il complesso di Manifattura Tabacchi, al cui disegno in stile razionalista negli anni Trenta del Novecento diede una forte impronta Pierluigi Nervi, comprende 16 edifici, strade, piazze e passaggi ed è oggetto di un progetto di recupero e rigenerazione che lo porterà ad ospitare, entro il 2023, 28.000 mq dedicati a formazione, uffici e spazi di co-working, 30.000 mq di residenza, 24.500 mq di ospitalità e co-living e 15.300 mq di atelier e laboratori.
Progetto Manifattura, la planimetria |